«Bambini appesi alla porta con una corda» dal compagno della madre: anche la donna rischia il processo

«Bambini appesi alla porta con una corda» dal compagno della madre: anche la donna rischia il processo
di Federica SABATO
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Lunedì 17 Febbraio 2020, 09:20 - Ultimo aggiornamento: 18 Febbraio, 07:46
Maltrattamenti continuati ed in concorso, lesioni e minacce: sono le accuse di cui dovrà rispondere una donna, denunciata insieme al suo nuovo compagno, per aver maltrattato i figli avuti da una precedente relazione. L’ennesima storia di violenza a danno di minori. I due, lei 38 anni e lui 45, dovranno presentarsi il 21 febbraio prossimo nell’udienza preliminare che li vede imputati, dopo il rinvio a giudizio del gip del tribunale di Lecce Sergio Mario Tosi.

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A denunciare i terribili episodi di cui sarebbero stati vittime i due bambini, di 8 e 11 anni, è stato il padre naturale. I bimbi all’uomo, parte offesa nel processo e difeso dall’avvocato Maria Greco, in più occasioni avrebbero raccontato degli episodi raccapriccianti, alcuni dei quali confermati dal fratellastro 15enne, nato da una precedente relazione della donna. Vari gli episodi contestati nel corso dell’udienza preliminare: i bambini venivano legati alla porta e sollevati con delle corde; in più occasioni sarebbero stati costretti a stare in punizione, immobili per ore sul divano. Alcune volte sarebbero dovuti rimanere stesi sul pavimento, in posizione supina, mentre il loro patrigno si inginocchiava sulla loro piccola schiena, rendendo difficoltosa la respirazione. E poi sempre schiaffi, calci, pugni, strattonamenti, tirate di capelli e tante botte, anche con un battipanni.

A ciò si sarebbero aggiunte le minacce: «Se parlate mando vostro padre all’ospedale»; «Be spriculu»; «Vi faccio volare», accompagnate da offese e ingiurie terribili.
Il padre dei bambini si era accorto di un comportamento strano dei figli e soprattutto di alcune escoriazioni e ferite che avevano sul corpo. Proprio grazie alla sua denuncia, sotto la guida dell’avvocato Greco, sono scattate l’inchiesta e le indagini (compresi gli ascolti dei minori), che hanno portato al rinvio a giudizio della coppia, difesa dall’avvocato Benedetta Frezza. Tutte le violenze sarebbero avvenute in presenza della madre dei bambini, che, secondo il sostituto procuratore Carmen Ruggiero, non avrebbe mai impedito al suo convivente di reiterare le violenze sui piccoli, rendendo la loro vita impossibile e suscitando in loro paura, umiliazioni, ansia e traumi, che difficilmente potranno superare.

Anche le maestre dei bambini avevano notato alcuni atteggiamenti strani, sbalzi di umore e segni sul loro corpo, per questo sono state ascoltate come persone informate sui fatti. Le dichiarazioni dei due fratelli, rese durante gli ascolti, sono state vagliate anche da uno psichiatra, nominato dalla Procura per accertare l’idoneità dei minori a rendere testimonianza. Il consulente ha affermato che i due minori erano clinicamente attendibili. Ora, da tempo, l’uomo non è più nell’abitazione dei ragazzini: è stato allontanato dalla casa familiare con un’ordinanza disposta dal gip Simona Panzera e richiesta dal pm Carmen Ruggiero.
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