«Avvocati commissariati», il caso a Roma

Toghe
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di Alessandro CELLINI
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Giovedì 14 Febbraio 2019, 09:04 - Ultimo aggiornamento: 09:11
di Alessandro CELLINI
Sul tavolo del Consiglio nazionale forense, venerdì 22 febbraio, ci sarà la richiesta di commissariamento dell'Ordine degli avvocati di Lecce. Si riapre così una ferita che sembrava essersi rimarginata con l'intervento legislativo, che ha riguardato il chiarimento sull'ineleggibilità dei consiglieri che avessero già espletato due mandati consecutivi.
Messi fuori gioco alcuni avvocati - tra questi l'attuale presidente Roberta Altavilla e il vice Raffaele Fatano - la corsa era ripartita con una nuova data per le elezioni e le candidature azzerate. Ora un nuovo affondo contro il Consiglio in carica rischia di avvelenare ulteriormente il clima.
Il fascicolo che il Cnf (ovvero il massimo organismo di rappresentanza dell'avvocatura italiana) si troverà a vagliare il 22 febbraio è la diretta conseguenza degli annunci fatti alcune settimane fa dai tre avvocati che compongono il gruppo Avvocatura di base, e cioè Salvatore De Mitri, Marco Elia e Massimo Zecca. Sono loro che hanno inviato un'istanza per il commissariamento, puntando sul fatto che la delibera di rinvio delle elezioni (che ora si terranno l'8 e 9 maggio) «appare illegittima ed essere stata emessa anche da consiglieri uscenti in conflitto di interessi con la situazione di ineleggibilità, che non si sono astenuti dal voto». Nel mirino anche la riapertura delle candidatura e l'azzeramento di quelle già presentate.
Ora il Consiglio nazionale forense, che si riunirà nella seduta amministrativa di venerdì 22 febbraio, dovrà valutare queste richieste ed eventualmente fare ulteriori approfondimenti. In ogni caso, l'ultima parola spetta al ministero della Giustizia, che riceverà l'istruttoria svolta dal Cnf e valuterà autonomamente se ricorrono i presupposti per lo scioglimento del Consiglio in carica e la nomina di un commissario straordinario.
Tutto questo avviene proprio nei giorni in cui si rinfocola il dibattito sul voto. Domani, infatti, si terrà l'assemblea a lungo richiesta da una parte dell'avvocatura, che servirà per mettere sul piatto proposte e promesse in vista delle elezioni. Ma soprattutto, l'altro ieri è stato convertito in legge il cosiddetto decreto Semplificazioni: è un passaggio importante perché contiene l'interpretazione autentica del contestato articolo 3 della legge elettorale degli ordini circondariali forensi.
Il legislatore ha deciso che «ai fini del rispetto del divieto» di eleggibilità di quanti abbiano già svolto due mandati consecutivi, «si tiene conto dei mandati espletati, anche solo in parte, prima della sua entrata in vigore, compresi quelli iniziati anteriormente all'entrata in vigore della legge 31 dicembre 2012, n. 247 (la legge che disciplina l'ordinamento forense, ndr)». Questo preclude definitivamente qualunque possibilità di ricandidatura non solo di Altavilla e Fatano ma anche di almeno altri cinque consiglieri attualmente in carica: gli avvocati Vincenzo Caprioli, Luigia Fiorenza, Simona Bortone e Laura Bruno.
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