A tu per tu con la foca monaca (Monachus monachus). Un pescatore sportivo diportista ha avvistato e filmato questo mammifero nella Zona A della Riserva Nazionale marina di Porto Cesareo.
A realizzare le immagini è stato Omar De Benedittis, pescatore diportista sportivo, che si trovava con la sua barca nella Zona A dell’Amp, praticamente il cuore della Riserva, in cui è vietata qualunque tipo di attività ad eccezione della ricerca scientifica. Emozionato ed incredulo, Omar dopo essersi accertato che si trattava proprio di uno splendido esemplare di foca monaca, ha immediatamente avvertito i biologi della Area Marina.
Appena appresa l’ufficialità della notizia si è detto entusiasta il direttore della Riserva Nazionale marina, Paolo D’Ambrosio, che ha ringraziato Omar per aver offerto il materiale video e la sua collaborazione. «Siamo di fronte alla documentazione filmata e reale, di un ritorno atteso da anni e di importanza rilevate.
L’importanza scientifica e naturalistica dell’avvistamento è stata commentata anche dal professor Antonio Terlizzi, docente di zoologia e biologia marina presso l’Università di Trieste, e per 20 anni docente presso il Disteba di UniSalento oltre che responsabile per conto del Conisma di diversi progetti di gestione e valorizzazione dell’efficacia dell’Amp Porto Cesareo. «La foca monaca mediterranea (Monachus monachus) è un mammifero pinnipede, unico rappresentante, in mediterraneo, della famiglia delle foche -spiega il docente-. Può raggiungere i 300 kg di peso. Un tempo presente in tutto il Mediterraneo, ha visto rarefarsi la sua popolazione come conseguenza della frequentazione turistica delle coste e, soprattutto, della cattura e uccisione da parte dell’uomo. Si nutre di pesci e cefalopodi. Alla fine del Novecento si considerava estinta in Italia. Più di recente si è assistito a segnalazioni nel basso adriatico e lungo le coste ioniche italiane, greche e albanesi. L’ultima segnalazione in Salento è di un cucciolo a Frigole che poi è morto a Torre San Gennaro». Poi la raccomandazione importante del prof Terlizzi. «Qualora si dovesse avvistarla, non molestarla, non disturbarla, segnalare esclusivamente la presenza».