Assonautica scrive a Conte: «Governo sbocchi le attività»

Il porto turistico di San Foca
Il porto turistico di San Foca
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Lunedì 27 Aprile 2020, 09:58 - Ultimo aggiornamento: 12:37
Un invito a sbloccare la cantieristica navale e le attività nautiche in genere, è stato inoltrato questa mattina al presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, da  Assonautica. Il documento a firma del presidente nazionle,  il commercialista brindisino Alfredo Malcarne, chiede inoltre che vengano autorizzate la pesca sportiva e la subacquea, nonché che vengano  consentiti a questi fini gli spostamenti nella regione di appartenenza e fuori dalla stessa.

«Le misure adottate dal Governo in ambito nautico, sono state ampiamente apprezzate  dai 13.000 iscritti e dai 60.000 simpatizzanti delle 50 sezioni di Assonautica Italiane», ha rilevato Malcarne. «Tra loro diportisti, operatori della piccola e media impresa e operatori professionali dell'indotto che occupa complessivamente 178.000 persone. I gestori dei porti, dove attualmente si trovano oltre 500.000 imbarcazioni, hanno potuto continuare le necessarie attività di controllo e manutenzione grazie all'inserimento dei codici Ateco specifici del settore, come da noi richiesto».

La lettera fa presente i solleciti che arrivano da settore, con l'approssimarsi dell'estate: «Ci troviamo oggi nella condizione di dover rispondere ai tantissimi utenti che desiderano andare nei porti ad effettuare piccole lavorazioni di manutenzione in proprio, e, possibilmente, tornare a navigare. Le regioni Lazio, Veneto, Liguria e Toscana hanno aperto a varie attività "isolanti" per chi le pratica, quale ad esempio l'orticultura ad uso familiare. Bene. Con la presente pongo alla sua attenzione la  necessità di autorizzare, al pari delle altre attività "isolanti" molto utili alle persone per tornare a vivere, lo svolgimento in forma amatoriale di attività artigianali concernenti la piccola nautica, nella generale ottica di tutela della salute pubblica e nel pieno rispetto di quanto previsto dai citati decreti volti al contenimento del contagio da Covid-19, in modo tale da consentire ai proprietari di imbarcazioni, ovvero ai diportisti in genere, ma anche ai pescatori e ai subacquei, di poter raggiungere i porti turistici, i cantieri di rimessaggio invernale e le proprie imbarcazioni per controllarne lo stato di conservazione ed effettuare piccoli lavori di manutenzione, per la preparazione delle stesse essendo oramai superata la data di apertura della stagione nautica. Altrettanto riguardo alla pesca sportiva e alle immersioni subacquee quali, appunto, attività che si svolgono in pieno isolamento sia in fase preparatoria che in quella operativa».

Per questo è stata chiesta anche un deroga alle limitazioni degli spostamenti nella regione di appartenza, consentiti solo pr rgioni di lavoro, salute o strettamente familiari. «Ho il dovere di  chiedere una deroga alla bozza delle disposizioni del prossimo Dpcm in quanto abbiamo alcune migliaia di diportisti che risiedono fuori regione rispetto al luogo di ormeggio delle imbarcazioni . 
Le attività di navigazione dei nuclei familiari conviventi non aumentano il rischio di contagio e quindi, se la navigazione fuori regione di residenza fosse contingentata ai soli nuclei familiari conviventi, limitando le attività di tipo terrestre nelle immediate vicinanze della propria imbarcazione ai soli fini di carico e scarico dall'auto delle attrezzature e dei beni necessari all'uso della barca, avremmo così risolto la problematica sanitaria ed attuato un dispositivo chiaro. Una soluzione quella che mi permetto di suggerire, che supererebbe discriminazioni tra gli utenti in quanto impedire l'accesso alle barche ormeggiate fuori regione di residenza sarebbe una penalizzazione, soprattutto per la Liguria e le regioni del Sud». 

 
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