Visite mediche prenotate e non disdette: la Asl torna a fare le multe

Visite mediche prenotate e non disdette: la Asl torna a fare le multe
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Mercoledì 29 Dicembre 2021, 18:04 - Ultimo aggiornamento: 17 Febbraio, 13:13

Torna la multa per le mancate disdette delle visite mediche. Lo ha deciso la Asl Lecce che ha già inviato centinaia di provvedimenti, che erano stati sospesi all’inizio della pandemia, ai cittadini.

Le multe per le mancate disdette

Tornano centinaia di sanzioni per le mancate disdette di visite ed esami. Le multe per i più distratti che non si presentano a un appuntamento sanitario prenotato erano state sospese all’inizio della pandemia covid. Adesso il provvedimento scatta di nuovo: la Asl di Lecce in questi giorni sta chiedendo il pagamento della prestazione sanitaria prenotata ma non disdetta per tempo da parte dell’utenza e che si riferisce addirittura a 9 anni fa.

«L’importo della multa è pari al ticket previsto fino al tetto massimo per prescrizione di 36,15 euro, a eccezione della chirurgia ambulatoriale per cui il tetto è di 46,15 euro, a cui si sommano le spese postali. Il cittadino può giustificare la mancata o ritardata disdetta solo per motivi imprevedibili, oggettivi e documentabili», tra cui cause di salute, incidente stradale, eventi meteorologici estremi, lutto recente di un parente prossimo.

Come fare per disdire appuntamento medico

La prenotazione, fa sapere la Asl, va disdetta almeno due giorni lavorativi, domenica e festivi esclusi, prima della giornata dell’appuntamento.

Data e ora massima per disdire senza incorrere nella multa sono esplicitate chiaramente nel foglio di prenotazione insieme a tutte le informazioni necessarie per evitare la sanzione.

Per cancellare o spostare un appuntamento si può chiamare il numero verde attivo 24 ore su 24 e 7 giorni su 7, inserendo il numero dell’appuntamento e la data di nascita del cittadino prenotato, oppure rivolgersi agli sportelli Cup, farmacie comprese.

Ma ad occuparsi della vicenda ci sta pensando lo "Sportello dei Diritti" presieduto da Giovanni D'Agata. «Una vicenda che potrebbe finire anche al Tar, affinchè venga giudicata la eventuale illegittimità di questa azione di recupero. Inoltre, l’Asl chiede somme per non meglio specificate spese amministrative e postali che non giustifica e che non può autoliquidarsi. In conclusione, un procedimento tutto da verificare in attesa degli accessi agli atti fatti dai nostri legali».

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