Asl, dubbi del ministero
Rischio stop per le nomine

Asl, dubbi del ministero Rischio stop per le nomine
di Maddalena MONGIÒ
3 Minuti di Lettura
Giovedì 12 Ottobre 2017, 13:06
Le nomine dei dg? La Regione si è incartata. Il rimescolamento delle poltrone ai vertici delle Asl che vede interessata sicuramente la Asl di Lecce con l’attuale dg, Silvana Melli, trasferita all’Irccs di Castellana Grotte, ma sono in partita anche Asl Bat e Asl Taranto i cui direttori generali, rispettivamente Ottavio Narracci e Stefano Rossi, sono in predicato per la poltrona della Asl salentina, ed eventualmente ci sarebbe anche Asl Brindisi visto che il suo dg, Giuseppe Pasqualone, a cicli alterni viene dato per papabile nella Bat una volta che Narracci dovesse andare a Taranto o a Lecce. Ma ora tutta l’architrave è ferma al progetto su carta visto che si potrà passare alla fase esecutiva solo dopo che il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, firmerà il parere favorevole sul passaggio di Silvana Melli da Asl Lecce, all’Irccs di Castellana Grotte.
A mettere il freno a mano alla rotazione dei direttori e al trasferimento di Melli sono i dubbi. Della Regione? Macché, della stessa Lorenzin che non ravvisa la ragione per cui all’Irccs debba essere designata una dirigente in carica in un’azienda sanitaria e con un mandato che scade tra poco meno di un anno e mezzo. Semplice a dirlo, ma di fatto si tratta di una bomba a orologeria. Accade, quindi, che il parere, in prima battuta dato per acquisito al massimo in una manciata di giorni, a un mese dalla designazione di Melli all’Irccs continua a “prendere polvere” sulle scrivanie del ministero nonostante il pressing della Regione per sbloccare l’ingranaggio. La grana non è di poco conto, anche se non è escluso che la Regione riesca a sbloccare l’iter e ottenere la sospirata firma. Certo è che pare siano state messe indietro le lancette dell’orologio quando la Regione era “tra color che son sospesi” sul Piano di riordino il cui parere sembrava avviato ad essere espresso in forma negativa. Poi, ormai è storia, la situazione si è sbloccata e il Piano di riordino ha avuto il via libera, sia pur con qualche prescrizione, ed è ormai entrato nella fase del Piano operativo. Mutatis mutandis, non è escluso che anche sul parere ministeriale per Silvana Melli possa accadere che una moral suasion della politica porti poi a sbloccare la situazione, come già accaduto per il Piano di riordino. Ma la domanda, certo non peregrina, riguarda l’altra faccia della medaglia: cosa accadrà se il ministro non firma? L’organizzazione e il funzionamento degli Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico (IRCCS) è regolato in Puglia dalla legge regionale numero 17 del 29 maggio 2017. All’articolo 5 della legge sono specificati i criteri per la nomina dei direttori generali negli Irccs che prevedono, tra le altre, che: «Il rapporto di lavoro del direttore generale è esclusivo, ha durata quinquennale ed è regolato da apposito contratto di diritto privato secondo lo schema approvato dalla Giunta regionale».
E tra i dubbi della Lorenzin pare ci sia anche la durata del contratto che nel caso di Melli non può essere quinquennale in quanto già in età pensionabile. Un vero e proprio ginepraio in cui si è infilato il presidente della Regione, nonché assessore alla Sanità, Michele Emiliano, e tra i ben informati corre il ragionamento se sia o non sia vincolante il parere del ministero e le interpretazioni sono discordanti.
C’è chi ritiene che lo sia, in virtù del fatto che gli Irccs ricevono fondi proprio dal ministero della Salute e chi “paga” ha sempre voce in capitolo e quindi senza un via libera da Roma salterebbe anche la designazione di Melli a Castellana; c’è chi, invece, considera che anche la Conferenza dei sindaci esprime parere sulla nomina dei direttori generali, ma non è vincolante e quindi anche per il parere ministeriale si potrebbe procedere comunque.
E mentre si fa filosofia i problemi lievitano e le Asl sono con il fiato sospeso, con Lecce che si trova addirittura con un direttore generale a cui Bari ha messo le valigie dietro la porta.
© RIPRODUZIONE RISERVATA