Armi, droga estorsioni: blitz a Nardò. C'è anche l'usura: 20 euro al giorno chiesti a un commerciante

Armi, droga estorsioni: blitz a Nardò. C'è anche l'usura: 20 euro al giorno chiesti a un commerciante
di Roberta GRASSI
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Mercoledì 13 Aprile 2022, 07:26 - Ultimo aggiornamento: 19:56

Armi, droga, denaro, tanto denaro. Blitz antidroga della polizia all'alba di oggi. Gli agenti in queste ore stanno eseguendo  una misura di custodia cautelare nei confronti di nove persone, tutte di Nardò e Comuni limitrofi. Nove le persone finite in carcere o agli arresti domiciliari. Tra gli elementi di vertice dell’organizzazione, Roberto Longo, 54enne. Sono tutti indagati a vario titolo per i reati di associazione per delinquere finalizzata al traffico ed alla commercializzazione di sostanze stupefacenti, estorsione, usura e violazione della legge sulle armi.

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L'usura

Ci sono anche episodi di usura contestati a uno degli indagati.

In particolare a finire nelle maglie del presunto strozzino sarebbe stato un commerciante. Sarebbe stato costretto a versare 20 euro al giorno per ogni prestito da mille euro. E più il tempo trascorreva, più quindi la somma da restituire sarebbe lievitata. A quanto hanno riferito in conferenza stampa i dirigenti della Squadra mobile e del commissariato di Nardò, la vittima non avrebbe denunciato la vicenda che gli investigatori sono comunque riusciti a ricostruire. 

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I nomi

In carcere sono finiti: 

Roberto Longo, 55 anni, di Nardò, ritenuto il capo e promotore dell'organizzazione

Roberto Giammarruto, detto Robertino, 31 anni, di Nardò

Lorenzo Grillo, 42 anni, di Nardò

Antony Fracella, 31 anni, di Nardò

Alessio Farhat, 28 anni, di Nardò

Giulio Falconieri, detto Antaro, 34 anni

Fernando De Mitri, 36 anni, di Nardò

Chiara Marzano, 27 anni, di Nardò

Ai domiciliari Sergio Spenga, 39 anni, anche lui di Nardò

 

L'ordinanza

L'ordinanza è stata emessa dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Lecce su richiesta della procura della Repubblica, Direzione distrettuale antimafia. 

Le indagini 

Le indagini, avviate nell’estate del 2019, hanno riguardato un’organizzazione che avrebbe fatto capo a Giuseppe Durante, detto “Pippi” (condannato all’ergastolo per l’omicidio dell’assessore comune di Nardò, Renata Fonte) e detenuto al 41 bis e Marcello Dell'Anna (la cui “mafiosità” è stata ampiamente riconosciuta con sentenze passate in giudicato) e che sono considerati i referenti della Sacra Corona Unita, con ruoli direttivi.

Le attività del gruppo 

Sarebbe stato operativo sul territorio un gruppo di persone prevalentemente dedite al traffico, detenzione e spaccio di ingenti quantitativi di sostanze stupefacenti, di varia natura. Agli arrestati è contestata l’appartenenza a un gruppo criminale, quali promotori, organizzatori o partecipi del sistema, finalizzato all’approvvigionamento e al controllo delle piazze dello spaccio di Nardò e dei comuni e località marine limitrofe.

La droga pagata su postepay

La droga sarebbe stata pagata anche su postepay, carte intestate a gente ignara. L’indagine, sviluppata per circa 16 mesi attraverso controlli sul campo e intercettazioni telefoniche, attribuisce ruolo di vertice a Roberto Longo, la cui affiliazione alla Scu è documentata da sentenza, figura centrale del gruppo investigato, ritenuto uomo di fiducia di Durante, che avrebbe gestito lo spaccio a Nardò, con contatti anche a Lecce.

Le aggressioni e i pestaggi 

Ai promotori sono contestate, inoltre, azioni punitive, con aggressioni fisiche e conseguenti lesioni personali, nei confronti di chi non osservava le regole dell’associazione o di chi, acquirente, pusher o spacciatore di sostanze stupefacenti, non pagava per tempo l’importo della droga acquistata. Sarebbe emersa in alcune occasioni la disponibilità di armi utilizzate per intimidire e anchel’estorsione, come nel caso di una persona a cui è stata portata via l’autovettura.

Sono quattro i collaboratori di giustizia che hanno contribuito a ricostruire ruoli ed episodi. 

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