Identificato e denunciato il presunto responsabile dell'incendio ai danni del centro estetico Glenda a Racale, situato in via Garibaldi, la notte tra il 24 e il 25 settembre scorso. Si tratta di R.M., 30enne del posto, che ora risponde di danneggiamento.
Le indagini
Le indagini compiute dai militari sono state articolate e certosine, utilizzando alcune riprese filmate da alcune telecamere di videosorveglianza piazzate lungo il tragitto che l'attentatore ha percorso per allontanarsi dal luogo del misfatto. Grazie ai fotogrammi i carabinieri sono risaliti a lui dai tratti somatici, dalla corporatura e da una serie di altri piccoli dettagli. L'uomo, sempre se sarà confermata successivamente la sua colpevolezza, aveva appiccato il fuoco davanti all'attività commerciale usando una bottiglietta contenente liquido infiammabile. Le fiamme erano divampate rapidamente danneggiando la vetrina e l'ingresso e annerendo i muri e il marciapiede. Fortunatamente, il rogo non aveva intaccato i locali all'interno.
Un altro incendio nella stessa nottata
Resta, per ora, senza risposte l'altro misterioso e altrettanto inquietante episodio che si era consumato nel corso della stessa notte nella vicina Taviano all'indirizzo del vicecomandante dei carabinieri di Racale. Il rogo aveva interessato una Fiat Freemont di proprietà, appunto, del maresciallo, che, però, era temporaneamente in uso ad un'altra persona incaricata di eseguire alcune riparazioni al mezzo.