Appalto rifiuti, 7 milioni in più: Poli va alla Corte dei Conti

Appalto rifiuti, 7 milioni in più: Poli va alla Corte dei Conti
di Francesca SOZZO
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Mercoledì 23 Ottobre 2019, 07:49
La delibera della giunta comunale di Lecce che prevede l'estensione del quinto d'obbligo al contratto Monteco arriverà sulla scrivania della Corte dei Conti. Lo ha annunciato la senatrice Adriana Poli Bortone dopo il mancato consiglio monotemantico - richiesto dall'opposizione di Palazzo Carafa - e dopo l'accesa discussione sull'esecuzione del contratto dei rifiuti che si è consumata nel consiglio comunale di lunedì pomeriggio.

«Il sindaco Salvemini, da sempre esponente della sinistra pura, protagonista di una campagna elettorale all'insegna della partecipazione e del programmare insieme si rivela come il più accanito fautore del gge pensi mi», tuona la senatrice. Tutto nasce dal fatto che non sia stata accolta la richiesta, avanzata da un quinto dei consiglieri di opposizione, di un consiglio monotematico sulla questione rifiuti dal quale l'opposizione voleva avere delle risposte circa la corrispondenza o meno dell'aumento della Tari (oltre il 3%) e i servizi erogati ai cittadini, alla luce anche dell'aumento (il quinto d'obbligo approvato dalla giunta) di 7 milioni di euro del capitolato d'appalto di Monteco.

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«Ma il sindaco della partecipazione, folgorato da una forte revisione ideologica - continua Poli Bortone - , rifiuta il confronto democratico e trasparente in Aula e va avanti continuando a vessare i cittadini ai quali non intende dar conto delle sue decisioni. Noi avevamo scelto la via democratica, partecipativa e perché no, anche collaborativa, per affrontare soprattutto quel provvedimenti che possano portare giovamento all'economia delle famiglie leccesi , ma preso atto che intende andare avanti per la sua strada ci vediamo costretti ad invertire la rotta, a cominciare appunto dalla delibera 35 del giugno scorso che invieremo alla Corte dei Conti - annuncia -, convinti come siamo che prima di estendere i servizi con grossi oneri per i cittadini leccesi occorre verificare se i servizi di igiene pubblica siano resi effettivamente come da capitolato o se i servizi non resi per anni non abbiano procurato un danno notevole alle casse comunali e di conseguenza alle famiglie leccesi».

«La delibera sul quinto d'obbligo approvata è stata supportata da tutti i pareri legali necessari» la risposta del sindaco Carlo Salvemini, lunedì in Aula, dimostrando di non aver nulla da temere se anche le carte dovessero arrivare alla Corte dei Conti. Di «inutili polveroni» parla invece il capogruppo di Lecce città Pubblica Pierpaolo Patti: «L'estensione del quinto d'obbligo era una decisione resa necessaria dalle carenze e dalle lacune del capitolato d'appalto sottoscritto con la ditta dall'amministrazione Perrone - prosegue Patti - L'estensione dei servizi al quinto d'obbligo contrattuale, decisa dalla Giunta e imposta all'azienda, che - giova ricordarlo - in primis non voleva saperne, è una facoltà ampiamente prevista dalla legge e supportata da tutti i pareri legali del caso. Quindi non si comprende cosa abbia da temere dalla Corte dei Conti l'attuale amministrazione. La stessa amministrazione che ha fatto in modo di porre il l'intero bilancio dell'ente sotto il controllo della stessa Corte dei Conti e del Ministero dell'Interno, aderendo alla manovra di riequilibrio pluriennale».

Politico l'attacco al governo da parte del consigliere di Fratelli d'Italia, Andrea Guido: «Il sindaco dell'inclusione si rivela un nostalgico della sinistra staliniana: irrispettoso del lavoro della minoranza, influenza anche i suoi consiglieri nella direzione che ritiene lui, e solo lui, più opportuna». Il riferimento è al consiglio monotematico non accolto, nemmeno in seconda battuta con la firma di ben 11 consiglieri: «Chiederemo di convocare il presidente del Consiglio affinché possa delucidarci in merito alle recenti vicende e possa spiegarci se in Consiglio Comunale a Lecce vige la regola che la Legge è uguale per tutti e che i consiglieri e il loro lavoro hanno tutti pari dignità e diritti, o se Lecce è un singolare caso di dittatura comunale».

Ha chiesto invece spiegazioni sul conferimento degli olii esausti e lo smaltimento degli indumenti usati e dei rifiuti Raee (come le lampadine a basso consumo) il consigliere del Movimento 5 Stelle, Arturo Baglivo: «Il governo cittadino ha calciato la palla in tribuna, asserendo che tutto resterà così com'è adesso, con la sola possibilità di conferire gli oli esausti esclusivamente presso le isole ecologiche, creando disagio ai leccesi e aumentando il rischio di inerzia dei cittadini meno sensibili a questo problema - dichiara - Per dar riscontro a tutte le richieste formulate é stata avanzata una lecita richiesta di convocazione di un Consiglio Comunale monotematico bocciata dal sindaco che ha dettato poi la linea della maggioranza di governo. Ne parleremo approfonditamente in commissione Ambiente», conclude Baglivo. Intanto il Partito Comunista salta sulla sedia alle dichiarazione di Poli Bortone e chiarisce: «È assolutamente improponibile chiamare esponente della sinistra pura un politico che ha alle spalle il PD (un partito amico delle banche, delle multinazionali e nemico dei lavoratori), che si è alleato con Delli Noci, giovane politico di destra, figlioccio poi rinnegato di Perrone, a sua volta erede poi rinnegato della Poli».
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