Gli effetti dell'annus horribilis sulle assunzioni: 3.290 in meno nel Salento, 16.250 in meno in Puglia tra dicembre e febbraio 2021 rispetto a un anno fa. E la cifra complessiva è in netto calo: sono 6.400 le assunzioni stimate tra il dicembre appena trascorso e il febbraio 2021, secondo le previsioni delle imprese interrogate nel rapporto Excelsior di Unioncamere. Con una prevalenza per commercio, servizi alle persone, alloggio e ristorazione, costruzioni, servizi di supporto alle imprese e alle persone.
Fin qui i dati, ma c'è altro. Dove non è arrivata la pandemia, potrebbe presto arrivare la politica con una crisi di governo dalle conseguenze imprevedibili. Il Sud rema nel fango e, tremando, attende a marzo la rimozione del blocco dei licenziamenti. Avviata la campagna vaccinale, è su sviluppo e lavoro che si gioca la partita decisiva del 2021. E la disponibilità di mezzi - Recovery fund - pur oggetto di scontro, conforta. Certo, il tempo stringe e il quadro occupazionale s'imbrunisce.
Le ultime proiezioni di Excelsior Unioncamere (elaborate tra la fine di ottobre e il 2 novembre) riflettono una decrescente propensione ad assumere. Aumentano le attività sospese e a rischio chiusura: da 510 a 740, è il 4,1% (3,6 a livello nazionale) del campione di 17.470 aziende analizzato. La maggiore quota di aziende a rischio è nei servizi operativi a supporto delle imprese (8,3%), nel tessile, abbigliamento e calzaturiero (8,2%), nel commercio, nei servizi alle persone e nell'alloggio e ristorazione. Parallelamente tornano a crescere anche gli imprenditori salentini che dichiarano di operare a regime ridotto (61,7%). E il 34,2% è tornato ai livelli pre-crisi.
Ripresa? Il 9,4% delle imprese interrogate prevede di averla già raggiunta in questi giorni, entro il 2020. Che vuol dire, appunto, tornare ai livelli pre-crisi. Per il 63,8% - sempre dati salentini - se ne parlerà, invece, entro il secondo semestre 2021. Per il 27%, infie, la ripresa è stimata entro il primo semestre: sono gli imprenditori ottimisti.
Ci sono, poi, le imprese salentine con problemi di liquidità (62,7%; il 56,2% in Italia). Fattispecie in cui non ricade la farmaceutica, a differenza di tac, legno, turismo e trasporti. Resiste l'ala più strutturata dell'imprenditoria locale. Ma la difficoltà di reperire personale lievita per un profilo su tre tra cuochi, camerieri e altre professioni dei servizi turistici, conduttori di mezzi di trasporto e tecnici in campo informatico, ingegneristico e della produzione. Agli under 30? Un'assunzione ogni tre.
Le crisi più acute stanno per giungere all'epilogo: round finale per due storiche vertenze appese solo all'eventuale disponibilità di nuovi investitori.
Tante aziende si stanno riorganizzando. Tra queste anche Iris Sud di Casarano (calzature di lusso). Come riportato da Quotidiano il 17 dicembre il giapponese Onward Luxury Group ha ceduto la divisione italiana della holding (che controlla Iris) ai manager che l'hanno gestita fin qui. Il direttore finanziario Antonello Orunesu Preiata ha assicurato che lo stabilimento di Casarano «resterà dov'è perché è strategico». Poi, c'è chi si allarga. Il numero uno di Leo Shoes Antonio Sergio Filograna sta per inaugurare sotto il suo nome un polo in cui convergeranno calzature, pelletteria e formazione con almeno 150 assunzioni. Anche Gda (abbigliamento) ne ha preannunciate numerose: a Galatina l'amministratore Pierluigi Gaballo sta realizzando due nuovi stabilimenti per ampliare il comparto lusso ma anche la produzione e commercializzazione di dispositivi anti-Covid: dalle mascherine ai tamponi rapidi. L'affare che ha reso il 2020 l'anno migliore di questa azienda.