Ancora tensioni al cantiere Il presidio del fronte del no: «Danni alla Via Francigena»

Ancora tensioni al cantiere Il presidio del fronte del no: «Danni alla Via Francigena»
di Mauro BORTONE
3 Minuti di Lettura
Giovedì 1 Novembre 2018, 20:19 - Ultimo aggiornamento: 20:53
Proseguono i lavori di Tap a San Foca con l'obiettivo da parte della multinazionale di imprimere un'accelerata dopo la benedizione all'opera arrivata da parte del governo gialloverde, presieduto dal premier Giuseppe Conte. In particolare, dopo la riapertura del cantiere nella giornata di martedì, a Masseria del Capitano, e la realizzazione di una strada provvisoria di accesso all'area del Prt (il terminale di ricezione), ieri le operazioni sono continuate con l'impiego di ruspe nella zona che ospiterà la centrale del gasdotto. Nelle acque di San Foca invece è ben visibile la nave Adhemar de Saint Venant, lunga 95 metri e larga 22, che sarà impegnata con ogni probabilità già da questa mattina nell'attività d'installazione delle palancole sottomarine: si tratta di misure di mitigazione ambientale, richieste nelle prescrizioni a cui Tap deve attenersi per conto del Ministero dell'Ambiente; la nave installerà delle paratie provvisorie a circa 25 metri di profondità nel suolo marino. I tramezzi hanno il compito di sconnettere l'area di scavo rispetto all'ambiente costiero a protezione della flora marina dalla eventuale dispersione di sedimenti durante le attività della talpa. Ieri, invece, il battello SaraT, giunto da Otranto, ha posizionato boe e sensori per i monitoraggi ambientali in corrispondenza del punto di uscita a mare del microtunnel. Una cinquantina di membri del comitato No Tap, a ridosso della strada provinciale Melendugno-Calimera, continuano a vigilare sul cantiere presidiato dalle forze dell'ordine, nel tentativo, come evidenziato dagli stessi attivisti, di dar fastidio con la sola presenza a «chi sta distruggendo il territorio».
I No Tap hanno poi denunciato che, nello svolgimento delle operazioni, alcune ruspe avrebbero sbancato una parte dei muretti a secco ricadenti nell'area interessata dai lavori. Non solo: per gli attivisti, gli interventi attraverserebbero una vasta porzione di uliveto con alberi monumentali, col rischio di vedere cancellata l'antica via Francigena che costeggia l'area che conduce a Masseria San Biagio. E su Facebook hanno rilanciato: La nave di Tap ha iniziato i lavori al largo di San Foca molto vicina alla costa, sembra un mostro. Nell'Alma Roma da giorni ci sta un via vai assurdo di jersey. Alla Masseria del Capitano sono iniziati i lavori propedeutici alla costruzione della centrale nonostante ci sia un'indagine in corso sulla Seveso. Da qui l'appello a una risposta compatta delle popolazione locale di fronte a questo attacco. Intanto si danno appuntamento in un'assemblea pubblica convocata per domani a Melendugno.
Da Tap stemperano i timori sugli ulivi e sulla cancellazione della Via Francigena: «Stiamo realizzando una prima porzione della strada provvisoria in un'area completamente priva di ulivi. La seconda porzione, invece, che attraversa un fondo parzialmente ulivetato, non interferirà con l'antica via, in quanto non sarà interessata minimamente dai lavori che si svilupperanno a qualche decina di metri dalla stessa». Quanto al muretto a secco, dall'azienda chiariscono che è stato rimosso per la realizzazione dell'accesso temporaneo ma che, come già fatto con tutti gli altri spostati lungo il percorso del gasdotto, «verrà ripristinato alla fine dei lavori».
© RIPRODUZIONE RISERVATA