«Rivitalizzare i mercati nei rioni e servizi per i negozi di vicinato»

Carlo Salvemini
Carlo Salvemini
di Paola ANCORA
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Domenica 26 Febbraio 2017, 21:02
Carlo Salvemini, candidato per il centrosinistra. Commercio e mercati: la sua fotografia.
«Lecce è tra le città italiane con il più basso numero di attività, fisse e ambulanti, rispetto al numero di abitanti: secondo i dati di Confcommercio dal 2008 al 2015 c’è stato un calo di circa il 10% degli esercizi commerciali diffuso in tutti i quartieri. Per contro, dal 2005 al 2015 in città hanno aperto supermercati o ipermercati per oltre 37.000 metri qudrati di superficie, contro i 25.000 previsti dal vecchio piano approvato dal Consiglio comunale: un surplus di oltre 12.000 metri quadrati. Questi dati spiegano molto bene come la crescita della media e grande distribuzione abbia provocato la perdita di attività commerciali. L’apertura di un centro commerciale procura benefici occupazionali di breve periodo, ma alla lunga determina la desertificazione dei quartieri e l’omologazione dell’offerta a danno delle identità locali. Per questo è urgente intervenire con regole intelligenti e una visione sul ruolo del commercio in città».
Le sue proposte.
«Il mio obiettivo è valorizzare i negozi di vicinato, aiutarli con un miglior trasporto pubblico, con più parcheggi e percorsi ciclopedonali, tenendo conto del fatto che oggi i Comuni hanno un solo strumento per governare il commercio: il Piano urbanistico generale. Questo strumento serve a stabilire il fabbisogno di nuova superficie commerciale e dove localizzarla, ma per fare scelte migliori bisogna dotarsi del Documento Strategico del Commercio, uno studio che serve ad avere piena consapevolezza dell’offerta esistente. Lecce non ha ancora questo strumento nonostante nel maggio 2016, votando una mozione di Lecce Città Pubblica, il Consiglio comunale abbia deliberato l’urgenza di dotarsene. Senza questi strumenti ogni scelta politica è miope, arbitraria, discrezionale. Aggiungo che per dare vitalità al commercio, e dunque alla città, dobbiamo rilanciare i mercati di quartiere, le cui difficoltà oggi sono l’emblema del fallimento della Giunta Perrone in questo campo».
Mercato di piazza Libertini, quale futuro immagina?
«I mercati significano aggregazione, scambio, socialità: non devono essere spostati dal centro. Penso che il mercato delle Poste debba essere salvaguardato, ma dobbiamo ripensarlo, alleggerirlo: sostituire le attuali pagodine con strutture più belle e rimovibili: di giorno in quella piazza ci deve essere il mercato, il pomeriggio e la sera manifestazioni culturali e la possibilità di godere del Castello».
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