Alloggi popolari, primo sfratto rinviato: minori nell'abitazione

Operazioni di sfratto in piazzale Bologna
Operazioni di sfratto in piazzale Bologna
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Martedì 27 Settembre 2016, 09:06 - Ultimo aggiornamento: 13:17
Il primo sfratto esecutivo che doveva essere eseguito ieri mattina è stato rinviato. Nell’immobile di proprietà di Arca Sud in piazzale Bologna erano infatti presenti dei minori. Nulla di fatto, si tornerà tra una settimana.
Tre gli interventi già programmati nei primi tre alloggi Arca che hanno ottenuto la comunicazione da parte dell’ufficio Casa del Comune, mentre altri sei sono quelli da programmare ma già istruiti e per i quali l’amministrazione comunale ha chiesto alla Guardia di Finanza la restituzione dei fascicoli sequestrati in comune lo scorso mese di giugno e che sono poi finiti nella mani della Procura che ha avviato un’inchiesta sull’assegnazione degli alloggi popolari in città.
 
Il Comune dunque ha avviato le procedure di sgombero e ieri il primo passo sebbene i numeri, quelli inseriti nella ricerca Nomisma-Federcasa, rappresentino una situazione a dir poco critica nel capoluogo salentino. Gli alloggi occupati abusivamente sono 936, a fronte di una disponibilità di circa 3.100 case tra alloggi comunali e quelli di Arca Sud Salento. Vale a dire che il 30% degli appartamenti popolari è abitato da chi non ne ha alcun diritto ponendo Lecce in cima alla classifica nazionale per occupazioni abusive. In città dunque sono complessivamente 3.100 gli alloggi popolari di questi solo 627 sono del Comune e 46 quelli occupati abusivamente per i quali ci sono procedimenti di sgombero. «Non è mai facile la situazione quando si sgombera un alloggio forzosamente - ha commentato l’assessore alle Politiche della Casa Attilio Monosi - anche perché le famiglie non hanno certo occupato gli alloggi per hobby».
Dati, questi, che fanno emergere ancora una volta le difficoltà delle famiglie leccesi e la necessità di una politica abitativa che l’amministrazione ha già avviato. Nel Piano delle alienazioni Palazzo Carafa ha inserito anche la vendita di immobili Erp. Tra questi ci sono le Case Magno della zona di viale Della Repubblica che l’amministrazione comunale mette in vendita per recuperare dei soldi da destinare ad acquisto di altri immobili per edilizia residenziale pubblica. In questo modo si riducono i tempi per la realizzazione di nuovi alloggi cercando di assicurare alle famiglie aventi diritto e già in graduatoria la possibilità di una casa.

«Stiamo stipulando quelli acquistati», ha commentato Monosi «ora dobbiamo trovare altre risorse da destinare all’acquisto di immobili già costruiti da mettere al più presto a disposizione delle famiglie».
Accanto a questa politica quella della realizzazione di nuovi immobili: «In via Sozy Carafa una palazzina, quella da 32 alloggi, è quasi terminata - spiega Monosi - gli altri sono in fase di cantierizzazione. Terminata anche l’aggiudicazione per la demolizione delle case cosidette minime e la ricostruzione di nuovi alloggi; poi ci sono gli alloggi legati all’articolo 18 su viale dello Stadio ed entro la fine dell’anno dobbiamo aggiudicare altri lotti vicino alla Manifattura tabacchi», altri 27 alloggi di edilizia residenziale pubblica.
Intanto entro la metà del mesi di ottobre Palazzo Carafa pubblicherà il bando per stilare la nuova graduatoria di aventi diritto a una casa popolare. La Giunta ha dato mandato al dirigente del settore Casa, Maria Luisa De Salvo, di predisporre il nuovo avviso. Nella graduatoria al momento vigente sono 1400 le famiglie che aspettano un tetto sulla testa.
 
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