Allarme migranti, il prefetto convoca i sindaci: "Subito un piano d'accoglienza e squadre d'intervento lungo la costa"

Migranti
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di Paola ANCORA
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Venerdì 4 Marzo 2016, 06:35 - Ultimo aggiornamento: 14:36
Muri e filo spinato lungo i confini dei Paesi dell'Est europeo potrebbero costringere migliaia di migranti a scegliere la via del mare per cercare una nuova vita e la salvezza dalle guerre in Medio Oriente. E la Puglia, con i suoi 800 chilometri di costa, e il Salento in particolare potrebbero ritrovarsi, nel pieno della stagione estiva, ad accogliere un nuovo carico di disperazione.
Per questo la prefettura di Lecce lavora a un piano d'accoglienza, «del tutto prudenziale – sottolinea il prefetto Claudio Palomba – visto che le notizie che ci giungono da Roma non sono allarmanti. Ma dobbiamo essere preparati».
A Bari, pochi giorni fa, il ministro dell’Interno Angelino Alfano ha infatti ribadito che l’Italia sta lavorando perché «non si riapra la rotta via mare dai Balcani verso la Puglia», ma ha anche sottolineato che, qualora ciò accadesse, «siamo pronti ad affrontare il flusso».
Così, dopo l'accordo siglato con il Comune di Otranto per l'ampliamento del “Don Tonino Bello” - con la firma di una convenzione, sono stati stanziati per questo due milioni e mezzo di euro per farne un vero e proprio centro d’accoglienza – il prefetto lavora lungo due assi di intervento diversi.
Del primo - disegnare una strategia di intervento nel caso in cui il quadro della situazione volgesse al peggio e gli sbarchi cominciassero ad aumentare - ha discusso il Comitato per l’Ordine e la Sicurezza di pochi giorni fa.
Del secondo – l’accoglienza – si discuterà invece l’11 marzo prossimo al tavolo convocato sempre dal prefetto Palomba e che riunirà i sindaci dei più popolosi Comuni della provincia, dopo una ricognizione degli edifici che potrebbero essere utilizzati per ospitare i migranti. Oggi il Salento dispone di 1.189 posti – fra strutture varie e centri Sprar - per dare rifugio ai migranti. Altri 300 posti saranno disponibili con i nuovi bandi del Viminale.
«Siamo impegnati in una attività di ricognizione che serve a trovarci pronti – sottolinea Palomba – anche tenendo conto delle preoccupazioni, che condivido, espresse dagli operatori turistici. Bisogna tener conto delle esigenze prioritarie del territorio e della necessità di garantire un’accoglienza, come ha giustamente ricordato don Attilio Mesagne».
Lunedì Palomba sarà a Roma e incontrerà nuovamente il Capo dipartimento per l’Immigrazione Mario Morcone. «Avremo presto notizie più precise – chiarisce – ma intanto è necessario predisporre la “macchina”. Fino a oggi abbiamo dovuto affrontare i piccoli numeri, con punti chiari di approdo per le imbarcazioni arrivate fino al Salento. Ma se l’ondata migratoria diventasse massiccia, pensiamo di predisporre un piano di emergenza che individui più punti dove raccogliere scafi e gommoni di piccole dimensioni, che sono quelli più frequentemente utilizzati». E in ciascuno dei punti individuati potrebbe esserci una squadra operativa costituita da forze dell’ordine e personale medico, per l’assistenza sanitaria e le prime attività di foto-segnalamento.
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