Allarme migranti, la Caritas: "Aprite le caserme Nacci e Pico"

Migranti
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di Paola ANCORA
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Giovedì 17 Marzo 2016, 06:38 - Ultimo aggiornamento: 16:11
«Ci sono tanti edifici chiusi, con centinaia di posti letto, che potrebbero essere aperti per accogliere chi arriverà nel Salento». E fra gli edifici elencati da don Attilio Mesagne, responsabile della Caritas, al prefetto di Lecce Claudio Palomba ci sono «la caserma Nacci, che ha mille posti; la caserma Pico, con altri 500 posti e poi l’ex caserma dei vigili urbani, di fronte al tribunale, anche quella è chiusa - insiste il prelato - e quelle sono le porte alle quali andare a bussare» se l’emergenza migranti ventilata dall’Europa diverrà concreta realtà nelle prossime settimane.
Dopo il vertice dei giorni scorsi con i Comuni, oggi il prefetto Palomba invierà a Roma l’elenco degli immobili messi a disposizione dai sindaci e dalle diocesi: un censimento a tempo di record, al quale seguirà la predisposizione di un piano di distribuzione degli eventuali arrivi su tutto il territorio salentino, «per evitare assembranti - ha chiarito Palomba nei giorni scorsi - e tutelare la buona riuscita della stagione turistica».
 
Così, la Chiesa, con l’arcivescovo Domenico D’Ambrosio, ha prima garantito la sua massima collaborazione nella gestione dell’emergenza e indicato, fra le strutture disponibili all’accoglienza, anche il seminario estivo di Roca, sul litorale di Melendugno. Poi don Mesagne ha suggerito alla prefettura anche un elenco di edifici, chiusi da anni e inutilizzati, come le caserme: la “Nacci” e la “Pico” su tutte. «Il prefetto - dice il responsabile Caritas - è un galantuomo e ci siamo trovati d’accordo, ma è chiaro che si debba intervenire e chiedere la disponibilità di quegli immobili all’Arma e al ministero della Difesa».
Intanto ieri, sempre in prefettura, è stata affrontata un’altra emergenza, che si consuma ogni notte intorno alla stazione di Lecce. Una quindicina di senzatetto, al calare della sera allestisce una vera e propria tendopoli al riparo delle pensiline della stazione. Un problema di difficile risoluzione, come spiega l’assessore ai Servizi sociali, Nunzia Brandi: «Ci sono senzatetto che rifiutano ogni aiuto - spiega - e non accettano l’accoglienza offerta loro sia dalla Casa della Carità che dal Comune, con Masseria Ghermi. È limitato anche l’intervento che possono fare le forze dell’ordine, quando queste persone sono in regola con i permessi di soggiorno. Quindi attiveremo gli assistenti sociali e, insieme alle altre istituzioni del territorio, cercheremo di intervenire al meglio per risolvere il problema». Che non attiene - sottolinea il comandante dei vigili, Donato Zacheo, «né alla sicurezza né all’ordine pubblico, anche se noi continuiamo a garantire pattugliamenti e massima collaborazione alla prefettura e all’assessorato ai Servizi sociali».
Il prefetto ha chiesto al Comune l’allestimento di bagni pubblici vicino alla stazione[FI], perché «la nostra struttura - dice don Mesagne - è presa d’assedio anche per l’assenza di bagni pubblici». Al momento, infatti, l’unico luogo dove chi ha bisogno può lavarsi è proprio la Casa della Carità, a due passi da piazza Massari, di recente teatro di una rissa fra migranti [/FI]per l’accaparramento delle posizioni di parcheggiatori abusivi. E, sul punto, è intervenuto nei giorni scorsi il senatore Maurizio Buccarella, portavoce dei meet up salentini del Movimento Cinque Stelle: «Episodi simili - scrive - sono sempre più frequenti: la Giunta impieghi i vigili per tutelare la sicurezza dei residenti e dei turisti, restituendo decoro a una città con vocazione turistica come Lecce».
 
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