L'ex manifattura riparte dal lusso: per Filograna 300 addetti e lavori per Dior

L'ex manifattura riparte dal lusso: per Filograna 300 addetti e lavori per Dior
L'ex manifattura riparte dal lusso: per Filograna 300 addetti e lavori per Dior
di Pierpaolo SPADA
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Martedì 30 Maggio 2023, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 15:35

Polo della pelletteria di lusso nell’ex manifattura tabacchi di Alessano: la produzione ha inizio, «per conto di Dior» - svela il sindaco di Tricase - e per mano dei 300 addetti fino a oggi attivi a Casarano nella “Manifattura Salento Antonio Filograna”, il “re” del calzaturiero made in Salento, che torna così a sfidare i mercati. Ieri l’inaugurazione, i ringraziamenti e la promessa di reciproco impegno.

L'inaugurazione della nuova fabbrica del lusso

Davanti ai lavoratori e alle lavoratrici in camice bianco, l’imprenditore e i sindaci di Alessano e Tricase, rispettivamente, Osvaldo Stendardo e Antonio Donno.

Dalle parole ai fatti in meno di due anni. Fondatore di Leo Shoes, Filograna ha realizzato un progetto definito durante la pandemia. Lo aveva illustrato su queste pagine appena due mesi fa. E, come annunciato in quell’occasione, l’apertura ha riguardato ieri solo una parte del compendio immobiliare rilevato nel 2021, ovvero lo stabilimento attiguo alla vera e propria manifattura tabacchi eretta più di un secolo fa tra Alessano e Lucugnano. Lo stabilimento (6mila mq) ha trent’anni e, ristrutturato in 9 mesi, è riconsegnato alla produzione più funzionale e sostenibile. Per la riapertura della manifattura ci vorranno, invece, almeno altri due anni e mezzo. È un intervento di recupero di un pezzo di archeologia industriale sottoposto a vincolo. Azienda e Soprintendenza stanno dialogando per delineare le soluzioni migliori.

Aule per la formazione e museo 

La storica fabbrica ospiterà anche un piccolo museo storico oltre ad aule per progetti formativi. Con borse, cinture e portafogli, si parte dunque dal corpo di fabbrica minore. Antonio Filograna Sergio vi ha trasferito l’intera divisione-pelletteria allestita nel 2020 nel polo di Casarano che, d’ora in poi, sarà esclusivamente riservato alle scarpe: non solo sneakers ma - come anticipato a marzo - anche calzature formali da donna, quelle col tacco. «È stata una giornata emozionante - confida l’imprenditore - perché è sempre un’emozione dar vita a una nuova attività. Abbiamo lavorato in maniera molto pressante in questi mesi per rendere il sito produttivo bello e moderno, con rispetto per la struttura storica. Si apre una prospettiva nuova per il territorio e in un ambito diverso da quello delle calzature. È quindi un investimento motivo di orgoglio, ancora una volta rivolto al mondo del lusso che apprezza questo territorio e può determinare nuovo slancio. Noi tutti abbiamo bisogno di sviluppo, di futuro, di credere in qualcosa di importante da realizzare», afferma il manager, a tre giorni dalla commemorazione del centenario dalla nascita dello zio, Antonio Filograna, per tutti “mesciu Ucciu”: colui che più mezzo secolo fa con Filanto diede il via all’esperienza industriale calzaturiera del Salento. 

A breve altre 300 assunzioni

Soddisfatti anche i sindaci. Col suo post, è quello di Tricase a svelare ed esaltare il ruolo della direttrice creativa di Dior, Maria Grazia Chiuri, che di Tricase è originaria: «Torna il lavoro in una struttura che ha permesso a generazione intere di vivere, fare famiglia, costruire speranza. La vecchia “Manifattura” - dice Antonio Donno - oggi rinasce grazie alla forza, alla passione, la visione e l’amore di due salentini d’eccezione: Maria Grazia Chiuri, star mondiale del lusso e di quell’umiltà che solo i grandi hanno e che non finiremo mai di ringraziare, e il presidente Antonio Filograna, che da uomo illuminato accetta la grande sfida. Dior si affida alle mani sapienti di giovani “artigiani” del lusso per produrre ed esportare nel mondo le sue borse più iconiche. E lo fa ravvivando i luoghi del lavoro simbolo della nostra terra, in un legame senza tempo fra generazioni che oggi sono in grado di costruire percorsi produttivi duraturi d’eccellenza. Trecento giovani hanno aperto le danze, altri 300 a breve saranno formati e contribuiranno anche loro allo sviluppo di un grande polo del lusso, in cui le macchine agevolano il lavoro ma non sostituiranno la maestria di quelle donne e di quegli uomini a cui oggi - conclude il sindaco - abbiamo chiesto di sentirsi protagonisti di una storia che riparte». 
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