Si oppose allo smartworking nonostante il lockdown: denunciò la sindaca. Assolta dal gip

Si oppose allo smartworking nonostante il lockdown: denunciò la sindaca. Assolta dal gip
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Lunedì 9 Maggio 2022, 14:00 - Ultimo aggiornamento: 14:05

Aveva preteso di tornare a lavorare in presenza nonostante il lockdown e il perdurare della pandemia da Covid che imponeva agli uffici pubblici di mantenere attivo il sistema del telelavoro e dello smartworking. Per queste ragioni un un dipendente del Comune di Alessanoin provincia di Lecce, era stato raggiunto da un procedimento disciplinare e per tutta risposta aveva denunciato la sindaca e il segretario generale. Nei giorni scorsi è arrivata l'assoluzione per entrambi.

Archiavitato, infatti, il procedimento penale che ha visto indagati per l’ipotesi di reato di abuso di ufficio la ex sindaca di Alessano, Francesca Torsello, ed il segretario generale Giuseppe Alemanno nominato per occuparsi del procedimento disciplinare avviato nei confronti del dipendente comunale che poi lì denunciò.

Il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Lecce, Sergio Tosi, ha accolto la istanza del pubblico ministero Paola Guglielmi e le tesi delle memorie difensive degli avvocati Carlo Chiuri (per la Torsello) e Giuseppe Garrisi (per Alemanno).

Il caso

Tutto nasce dal litigio scoppiato in Comune a giugno del 2020 quando la prima ondata di Covid-19 cominciava a mollare la morsa e nelle amministrazioni pubbliche i dipendente continuava in parte a lavorare a distanza ed in parte in presenza. Quel il dipendente che ha poi interpellato l’autorità giudiziaria si diceva certo di essere autorizzato a lavorare in presenza, ma non avrebbe trovato d’accordo il segretario generale. Scaturì una discussione animata che diede poi l’avvio del procedimento disciplinare.

Assolti la sindaca e il segretario generale

Il dipendente ha sostenuto che la sindaca Torsello e l’avvocato Alemanno non avessero tenuto conto della sua versione dei fatti, supportata anche dalla denuncia penale nei confronti del segretario generale. Che, insomma, avessero abusato della loro autorità. Non sono stati di questo avviso il magistrato che ha condotto le indagini ed il giudice che ha valutato se ci fossero o meno i presupposti per disporre nuovi accertamenti. Il dipendente ha presentato opposizione all’archiviazione, senza esito: «La notizia di reato non risulta fondata», la decisione del giudice.
 

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