In centinaia hanno preso parte ai funerali di Giovanni Caramuscio che si sono svolti in mattinata nella parrocchia Ausiliatrice di Monteroni. Un rito attraversato dall’emozione e dal cordoglio. Attorno ai familiari dell’ex bancario 69enne ucciso venerdì scorso, nel corso di una rapina che ha subito a Lequile mentre prelevava al bancomat, si è stretta un’intera comunità. La chiesa è riuscita ad accogliere appena una parte della folla presente. Ai primi banchi anche i sindaci di Monteroni e Lequile, Mariolina Pizzuto e Vincenzo Carlà, e i gonfaloni delle due città che hanno proclamato il lutto cittadino. Al rito funebre anche militari e ufficiali dell’Aeronautica militare, cioè i colleghi di Stefano, il figlio maggiore di Giovanni Caramuscio. Accanto a lui gli altri figli Roberta e Fabio e mamma Anna, che ha visto morire il marito sotto i suoi occhi.
L'omelia e il dolore
«Viviamo in una società - ha detto il parroco don Giorgio Pastore durante l’omelia - che ha smarrito il senso e il valore della vita.
«Mi rivolgo a te con la consapevolezza che tu sia ancora qui tra noi. Tu sei sempre stato la mia roccia, la mia certezza. Per questo so che non mi abbandonerai nemmeno ora, nonostante ci abbiano separati. Giovanni, ti ho sempre tanto amato. Ora tutti noi dobbiamo fare i conti con questa tragedia e con la tua assenza. Ci confortavi sempre - ha detto la nipote leggendo dall’altare il messaggio di moglie e figli - e con il tuo innato ottimismo riuscivi ad infonderci la fiducia necessaria per affrontare tutte le difficoltà del mondo. Ora ce la dobbiamo fare da soli e ci dobbiamo riuscire soprattutto per te affinché non siano vani tutti gli insegnamenti e i consigli che ci hai sempre dato e che ci hanno aiutato e ci aiuteranno ad andare avanti sempre e nonostante tutto. Chi ti ha strappato alla vita neanche immagina il dolore che ha procurato, di sicuro non conosce l’amore e il valore di una famiglia se con tanta leggerezza ne ha distrutta una». Un lungo applauso, forte e dirompente come un abbraccio corale, ha poi accompagnato l’uscita del feretro dalla chiesa.