Alla pena dell'ergastolo è stato condannato il ristoratore Rocco Pierri, 45 anni di Miggiano, accusato dell'omicidio dell'imbianchino Maurizio D'Amico, originario di Serrano (frazione di Carpignano Salentino), assassinato a 26 anni nella notte tra il 16 e il 17 settembre 2001 ad Adliswill (nei pressi di Zurigo) a scopo di rapina.
La Corte d'Assise di Lecce (presidente Pietro Baffa, a latere il giudice togato Francesca Mariano ed i giudici popolari) ha accolto la richiesta del pubblico ministero Francesca Miglietta che nella requisitoria ha sostenuto che fu Pierri a uccidere D'Amico strangolandolo con una sciarpa e poi chiudendogli la testa in una busta di plastica con del nastro adesivo per soffocarlo del tutto. Infine l'autore dell'omicidio cercò anche di mettere fuoco al letto in cui giaceva la vittima. Hanno chiesto l'assoluzione gli avvocati difensori Ester Nemola e Tommaso Stefanizzo.
Pierri all’epoca dei fatti viveva con D'Amico in Svizzera per lavoro, e aveva trovato in una ditta di costruzioni.
Il processo iniziò nel 2013, quando a distanza di dodici anni da quell'efferato omicidio, l'imputato venne incastrato Incastrato dal Dna rinvenuto sul corpo della vittima.
Pierri si era trasferito nel Salento quando nel 2012 venne individuato a Taurisano durante dei normali controlli e si scoprì che era ricercato in Svizzera.