Accademia, stop a esami e lezioni «Troppi spostamenti, si chiude»

Accademia, stop a esami e lezioni «Troppi spostamenti, si chiude»
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Martedì 25 Febbraio 2020, 19:03 - Ultimo aggiornamento: 26 Febbraio, 21:59
Stefano MARTELLA
L'Accademia di Belle Arti di Lecce si ferma per una settimana. Chiusi gli uffici, sospese le attività didattiche, gli esami e i ricevimenti pubblici. Una precauzione dovuta all'epidemia di coronovirus che si sta allargando nell'Italia del Nord, ma che inizia a destare preoccupazione anche nelle regioni meridionali.
Le prime scelte precauzionali iniziano ad arrivare anche sul territorio salentino. Tra i primi a muoversi c'è proprio l'istituto di via Libertini. Ieri mattina, sulla homepage del sito dell'Accademia, è stato pubblicato un avviso rivolto a studenti e professori. In via precauzionale, precisando che al momento non sono stati riscontrati problemi all'interno dell'accademia - si legge nella nota - si ritiene opportuno sospendere tutte le attività didattiche, compresi gli esami, nella settimana dal 24 al 28 febbraio 2020. Verrà, altresì, sospeso il ricevimento del pubblico fino a nuova disposizione.
Lo stesso presidente dell'Accademia, Lugi Puzzovio, spiega le ragioni della misura: «Non c'è nessun caso, ma abbiamo deciso di sospendere in via precauzionale, considerato ciò che sta succedendo in Italia. Non ho contezza sugli spostamenti di studenti o professori, se si sono spostati o vengono da Milano, Torino o da altre zone focolaio, per questo vogliamo stare tranquilli e abbiamo preso questa decisione, consultando i docenti e gli studenti. Tutti hanno convenuto che in questo momento è giusto essere cauti. Durante gli esami c'è un assembramento di studenti rischioso in questo periodo - prosegue il presidente dell'accademia - che può avvenire anche in aule molto piccole. La settimana prossima, sempre a livello precauzionale, sentirò il Ministero e l'Asl e capiremo se basta una settimana di sospensione o è necessario prolungare».
L'Accademia è frequentata anche da numerosi studenti che provengono dalla Cina. Nel 2017 una matricola su quattro arrivava dal paese asiatico. Ad oggi sono 73 gli iscritti cinesi. «Ma ora la criticità non è più rappresentata da chi torna dalla Cina - conclude Puzzovio - il problema sono le persone che tornano dal Nord. Meglio essere premurosi che superficiali».
In campo anche l'Università del Salento. Con una nota in cui il rettore Fabio Pollice ha spiegato le novità: «Al momento non vi sono casi di contagio nella nostra regione che possano indurci a prendere in considerazione la possibilità di sospendere l'attività didattica, e non sono peraltro giunte indicazioni in tal senso dalle autorità competenti. Ci siamo premurati di acquisire il parere di alcuni epidemiologi di livello nazionale, anche al fine di acquisire informazioni su come operare per prevenire e/o rallentare la diffusione del virus, e abbiamo costituito una task force di colleghi che si occuperà di proporre ogni azione preventiva utile a contenere e gestire l'emergenza. Questo team ha il compito di studiare le soluzioni organizzative più appropriate per lo svolgimento delle varie attività compresi gli appelli di esame e di laurea, missioni, servizi a diretto contatto con il pubblico, misure igieniche».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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