Abusivismo, demolito il ristorante di fronte al mare. L'assessore: «Andremo avanti, ma servono fondi»

Abusivismo, demolito il ristorante di fronte al mare. L'assessore: «Andremo avanti, ma servono fondi»
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Mercoledì 6 Novembre 2019, 11:01 - Ultimo aggiornamento: 11:07

«Questa mattina sul lungomare di San Cataldo si sta procedendo alla demolizione di un chiosco che lì insiste da decenni. Per l'amministrazione è l'attuazione di un progetto che, sebbene a piccoli passi, cammina e avanza per restituire agli spazi pubblici il decoro e l'equità, se a qualcuno ciò può sembrare scontato, ebbene non lo è affatto». Come scrive l'assessore all'Urbanistica di Lecce, Rita Miglietta, sul suo profilo Facebook, questa mattina nella marina del capoluogo del Salento, sono cominciati i lavori di demolizione di un ristorante e bar di fronte al lungomare, abusivo: il Samarcanda.
 

 

«Ci sono voluti troppi anni, la storia di questo chiosco ha in sé paradossi e contraddizioni, dagli anni 70 - spiega Miglietta -, ha visto più volte soccombere il significato proprio, il peso e il ruolo che lo spazio pubblico, (ma non solo), deve avere per una comunità. Una vera e propria odissea, che a volte si traduce in senso di impotenza, frustrazione, ingiustizia, ma che oggi, con questa piccola operazione raggiunge un “grande” risultato visibile e tangibile.
Grazie al Nucleo di Vigilanza Edilizia e a tutti gli uffici dell'amministrazione che hanno lavorato a questo risultato».

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Con questa demolizione il comune leccese ha esaurito quindi i fondi ottenuti dalla Regione per dare seguito alla legge 15 del 2012, intitolata "Norme in materia di funzioni regionali di prevenzione e repressione dell’abusivismo edilizio". «Oggi - chiude Miglietta - ci apprestiamo a chiedere ancora altri fondi, perchè lì dove si perpetra il mancato rispetto delle regole abbiamo bisogno di risorse per ricomporre gli spazi che sono indispensabili ad attivare nuove economie, nuove relazioni, nuovi diritti».

Un caso simile è quello del Molo, struttura muraria con chiosco bar messa sotto sequestro dalla magistratura per presunti abusi. Per scrivere il destino di quella struttura che insiste proprio sulla battigia, bisognerà quindi aspettare l'esito del procedimento giudiziario ancora pendente. 

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