"A giugno la Notte Bianca si faccia a San Cataldo"

Un momento della manifestazione di ieri a San Cataldo
Un momento della manifestazione di ieri a San Cataldo
di Serena COSTA
3 Minuti di Lettura
Lunedì 14 Marzo 2016, 06:40 - Ultimo aggiornamento: 14:54
Una notte bianca per San Cataldo. Rinasce così la marina leccese, che ambiesce a diventare il lungomare del capoluogo salentino. I “guardiani del Farò” cavalcano l’onda, è proprio il caso di dirlo, del successo riscosso ieri con la grande manifestazione “Riprendiamoci San Cataldo” e alzano la posta in gioco, per ridare lustro e vitalità al mare dei leccesi.
La decisione è maturata ieri pomeriggio, a margine di un breve bilancio della manifestazione siglato da Fabrizio Mancarella, titolare dell’omonimo lido, dall’attore Simone Mele e da Nunzio Prete, titolare del bar Yvonne.
 
«Vogliamo ripartire da qui - ha detto Mancarella - da quello che è successo oggi (ieri, ndr), dalla grande affluenza di pubblico. I leccesi, possiamo dirlo, si sono riappropriati della loro marina. Ora il passo successivo è organizzare una grande notte bianca per San Cataldo, scendendo in campo come operatori turistici, balneari e commerciali, senza sponsor da parte delle amministrazioni comunali di Lecce e Vernole e senza sigle sindacali. Già dalla prossima settimana, inizieremo a stilare un programma dettagliato, perché vogliamo offrire ai cittadini eventi musicali e artistici che sappiano attirare tutti i target di pubblico. La nostra forza è nella sinergia che finalmente siamo riusciti a creare tra noi operatori del settore, condividendo così i sacrifici di tanti anni di lavoro. Ripartiamo – ha sottolineato con orgoglio il balneare – senza l’aiuto di nessuno, come abbiamo sempre fatto e come faremo, ma con una marcia in più, ottenuta finalmente con questa unione di intenti».
Un entusiasmo contagioso, quello de “I guardiani del Farò”, espresso anche da Nunzio Prete: «Abbiamo sempre creduto in San Cataldo e lo abbiamo fatto investendo in questa marina e sopperendo ai servizi che sono via via mancati negli anni ai residenti e ai turisti: siamo aperti 365 giorni all’anno e, da quando hanno chiuso l’ufficio postale, abbiamo fatto in modo che le persone vengano a pagare da noi le bollette. Abbiamo tutti gli orari degli autobus che portano in città e facciamo ormai da centro informazioni per tutti. Vogliamo rendere vivibile questa marina tutto l’anno, per questo riteniamo giusto e necessario che l’amministrazione si interessi a noi. I problemi sono sempre gli stessi e se siamo arrivati fino a questo punto è perché, evidentemente, tutte le amministrazioni non hanno creduto in San Cataldo», stigmatizza l’esercente.
Una manifestazione, quella di ieri, a dispetto del meteo ballerino e, forse, anche di un’amministrazione comunale un po’ restia a concedere perfino le autorizzazioni per l’occupazione di suolo pubblico, in occasione dell’evento.
Si chiama fuori dalla battaglia, invece, Fabio Di Campi, titolare del ristorante “Porto Adriano”: «La clientela e i turisti sono attratti dai commercianti, non da un autobus in più o da un bancomat – taglia corto il ristoratore –. La verità è che San Cataldo è costituita più da abitazioni che da locali e negozi. Spetta al privato renderla appetibile anche per le Poste o per le banche, e poi ci sono troppi vincoli paesaggistici per poter creare una struttura ricettiva di qualità».
© RIPRODUZIONE RISERVATA