Congo, si chiamava Vittorio Iacovacci il carabiniere morto nell'attacco terroristico: era di Latina

Congo, si chiamava Vittorio Iacovacci il carabiniere morto nell'attacco terroristico
Congo, si chiamava Vittorio Iacovacci il carabiniere morto nell'attacco terroristico
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Lunedì 22 Febbraio 2021, 13:25 - Ultimo aggiornamento: 18:16

Si chiamava Vittorio Iacovacci, il carabiniere morto questa mattina nell'attacco condotto da un gruppo terroristico al convoglio Onu a Goma. Il fatto è accaduto nella parte orientale della Repubblica Democratica del Congo, e nello scontro è morto anche l'ambasciatore italiano Luca Attanasio, uno dei più giovani diplomatici della Farnesina. Questa mattina ne ha dato notizia alla famiglia il comandante della compagnia di Terracina Francesco Vivona.

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Chi era

Originario di Sonnino (Latina), il carabiniere Vittorio Iacovacci avrebbe compiuto 31 anni il mese prossimo, a marzo, ed era effettivo al 13/mo Reggimento Carabinieri "Friuli Venezia Giulia" con sede a Gorizia, da dove provengono i militari generalmente impegnati in questo tipo di missioni all'estero. Iacovacci aveva prestato servizio anche nel Reggimento Folgore.

 

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La dichiarazione

«La comunità di Sonnino è sgomenta per questa giovane e tragica perdita.

Proclameremo il lutto cittadino». Così il sindaco di Sonnino, Luciano De Angelis, alla notizia della morte in Congo del carabiniere Vittorio Iacovacci, originario del centro in provincia di Latina. «Era andato a portare la pace ed è stato ucciso - ha concluso De Angelis - ci stringiamo attorno alla famiglia».

La famiglia, le parole dello zio

Sconvolti dal dolore i genitori di Vittorio Iacovacci. Questa mattina avevano ricevuto una telefonata del comandante del Reggimento nella loro casa di Capocroce, alla periferia di Sonnino. L'ufficiale li ha informati di aver avuto notizia di un attacco ma di non avere informazioni più precise. Ma quando il papà Marcello ha visto arrivare la macchina dei carabinieri con a bordo il capitano Francesco Vivona, ha capito. Con lui c'era la moglie, Angela, e alcuni parenti. Immediatamente hanno chiamato gli altri due figli, il fratello Dario, arruolato nella Marina Militare e anche lui in missione all'estero, e la sorella Alessia. «Non lo vedevamo da alcuni mesi - racconta lo zio, che si ferma per qualche minuto nel giradino della villetta bianca prima di entrare in casa - aspettavamo il suo rientro, una tragedia, il papà  e la mamma non riescono a credere che sia morto, non ci si può credere...». 

Vittorio, racconta lo zio Marco Iacovacci, sapeva a quali pericoli andava incontro, ma non ne parlava. «Preferiva non soffermarsi su questo - racconta l'uomo piegato dal dolore - era un ragazzo tranquillo, umile, un ragazzo per bene. Vede,  si era costruito la casa qui, accanto a quella dei genitori, per andarci a vivere con la sua fidanzata».

Era la prima missione
Iacovacci era entrato nei carabinieri nel 2016, dopo aver seguito il corso formativo alla Scuola allievi carabinieri, presso la Caserma Trieste a Iglesias, era stato destinato al Reggimento Gorizia. Quella in Congo era la sua prima missione all'estero. Era partito nel settembre scorso e doveva fermarsi in Africa fino al prossimo giugno.

I colleghi di Gorizia e il sindaco

«Era un uomo votato alla causa e di grande professionalità». Questo il profilo di Vittorio Iacovacci tratteggiato dai suoi colleghi di Gorizia, come si è appreso per bocca del sindaco della città, Rodolfo Ziberna, che questo
pomeriggio li ha incontrati in occasione dell'avvio della campagna vaccinale per le forze dell'ordine. Ziberna ha parlato di «un clima di grande dolore e incredulità». Ha sentito il comandante del 13esimo Reggimento Carabinieri e sottolinea:
«Sto attendendo di avere l'indirizzo della famiglia, che abita in provincia di Latina, per mandare una testimonianza di vicinanza e affetto anche a loro. Questo ragazzo, che tra pochi giorni avrebbe compiuto 31 anni, rappresentava al meglio le eccellenze dei reparti dell'Arma goriziani».

Lutto cittadino

«La famiglia Iacovacci è distrutta, lo zio è affranto. I fratello di Vittorio, Dario, è in missione all'estero per la Marina, fa parte degli Incursori». Sono le parole del sindaco di Sonnino, Luciano De Angelis, che ha proclamato il lutto cittadino.

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