Variante indiana, a Latina il focolaio dei sikh: quasi 300 positivi, la Regione avvia un'indagine

Variante indiana, a Latina il focolaio dei sikh: quasi 300 positivi, la Regione avvia un'indagine
di Monica Forlivesi e Laura Pesino
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Martedì 27 Aprile 2021, 06:41 - Ultimo aggiornamento: 28 Aprile, 11:48

Ora l'allarme arriva dall'India e prende la forma dell'ennesima variante del virus che ha letteralmente travolto il Paese asiatico facendo contare ogni giorno centinaia di migliaia di nuovi contagi e lasciando sul campo un numero incredibile di morti. L'Italia è corsa ai ripari bloccando gli ingressi e imponendo la quarantena a chiunque sia stato in India negli ultimi 14 giorni e si trovi già nel nostro Paese. Ma tutto questo potrebbe non bastare. In Veneto, a Bassano (Vicenza), sono stati individuati due casi di pazienti positivi alla variante indiana: un uomo e la figlia rientrati due settimane fa dal Paese asiatico. Per fortuna, dal loro ritorno hanno scrupolosamente rispettato l'isolamento domiciliare, come previsto dalle direttive del Ministero della Salute. Preoccupazione anche in provincia di Latina, alle prese da settimane con una curva che non si abbassa e su cui pesa anche il contagio che dilaga all'interno della comunità indiana, quasi interamente composta da braccianti.

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VIGILANZA
Nonostante al momento non ci siano casi accertati di variante indiana, i dati parlano chiaro: risultano positivi al Covid 262 cittadini di nazionalità indiana e 36 minori.

E il numero purtroppo cresce a ogni nuovo screening nelle aziende agricole. «Ci sono stati diversi casi nella comunità che stiamo seguendo ha spiegato la direttrice della Asl Silvia Cavalli - Abbiamo promosso test nelle aziende agricole e c'è una collaborazione, con un tavolo di lavoro, con il prefetto e i vari comuni coinvolti. La popolazione Sikh ha aspetti peculiari di sovraffollamento abitativo che acutizzano la diffusione del virus, stiamo lavorando per intervenire con una gestione attiva grazie al Dipartimento di Prevenzione». Già nei giorni scorsi il caso era arrivato all'attenzione del prefetto Maurizio Falco che ha riunito tutti i sindaci dei comuni coinvolti, da Sabaudia a Fondi passando per San Felice Circeo, Pontinia e Terracina ma anche per Aprilia e Latina, per elaborare una serie di possibili strategie con l'obiettivo di contenere la diffusione all'interno di una popolazione numerosa e difficilmente tracciabile e controllabile, spesso sfruttata come dimostrato da ripetute inchieste giudiziarie e certamente costretta a vivere in condizioni abitative che non consentono l'isolamento in caso di positività. Tutto questo alla vigilia della stagione estiva che lascia prevedere anche quest'anno il tutto esaurito. Quella indiana è una comunità che lavora sì nelle campagne, ma anche in molte altre attività produttive e nelle abitazioni private, per i lavori domestici o il giardinaggio. Il rischio che i focolai possano superare la barriera della comunità Sikh è concreto. Si pensa di intervenire su più fronti, con mediatori culturali, brochure informative in lingua, distribuzione a tappeto di dispositivi di protezione. Inoltre non si fermerà l'attività di screening della Asl nelle aziende agricole, i cui titolari sono stati esortati a creare bolle evitando incontri tra gruppi diversi di braccianti. Ma è una goccia nel mare. Proprio ieri da un primo incontro con un capo religioso indiano di Sabaudia è emerso che, già prima dell'ordinanza di blocco degli ingressi in aeroporto, gli arrivi sono stati moltissimi e rintracciarli, per Asl e forze dell'ordine, sarà un'impresa immane.


PREVENZIONE
Tra le ipotesi discusse c'è quella di individuare un albergo covid per le quarantene controllate, ma al momento la ricerca, proprio con l'approssimarsi della stagione turistica, non è andata a buon fine. C'è poi l'idea di una campagna vaccinale nelle aziende agricole, coerentemente con il piano nazionale e con l'arrivo di più dosi. Il dipartimento di prevenzione della Asl di cui è responsabile Antonio Sabatucci lavora senza sosta inviando campioni prelevati tra i cluster più numerosi allo Spallanzani, l'unico in grado di eseguire il sequenziamento del virus. Alessio D'Amato, assessore regionale alla Sanità: «È in corso una vasta indagine epidemiologica, siamo in attesa dei risultati».

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