Terracina, gay pestato dal branco nel bar alla moda: ci sono tre arrestati

Terracina, gay pestato dal branco: quattro arresti dei carabinieri
Terracina, gay pestato dal branco: quattro arresti dei carabinieri
di Marco Cusumano
4 Minuti di Lettura
Venerdì 14 Ottobre 2022, 08:48 - Ultimo aggiornamento: 27 Aprile, 19:52

Stava facendo colazione tranquillamente al bar quando è stato avvicinato da cinque giovani. All’inizio sono volate le solite sciocche battutine, tra una risata e un ghigno, ma poi i cinque sono andati oltre, fino all’aggressione fisica. Calci e pugni, anche sui testicoli, il tutto tra pesanti insulti e minacce di morte nei confronti di un omosessuale di 30 anni: «Brutta femminella, fro..., ti ammazzo, ti uccido... Non hai capito chi siamo noi, siamo gente pericolosa di Fondi e qui siamo i capi!».

Il grave episodio è avvenuto il 31 agosto a Terracina.

Dopo l’indagine dei carabinieri, ieri sono finiti agli arresti domiciliari in tre: Michele Ciaccia (37 anni), Salvatore Di Manno (31) e Massimiliano Di Crocco (46) mentre per Francesco De Filippis (25) è stato disposto l’obbligo di firma. C’è inoltre un quinto componente del gruppo che deve essere ancora identificato dagli investigatori. I tre ai domiciliari sono noti alle forze dell’ordine per precedenti aggressioni. Quel giorno, nello stesso bar alle 7.30 del mattino, era presente un altro cliente che fortunatamente non ha girato la testa dall’altra parte ma è intervenuto per placare la furia dei 5 sconosciuti che stavano massacrando di botte il trentenne. 

Inutili però i suoi tentativi di bloccare gli aggressori, alla fine è stato costretto a trascinare via la vittima caricandola sulla propria auto per portarla di corsa in ospedale. Nel frattempo sono stati chiamati i carabinieri, ma i cinque sono fuggiti prima del loro arrivo nel bar.
Il cliente che ha soccorso il ragazzo aggredito l’ha poi trasportato al pronto soccorso dove il trentenne è stato medicato. I sanitari hanno riscontrato un trauma cranico con ferite alla testa e contusioni multiple, formulando una prognosi di dieci giorni.

IL RACCONTO

La vittima ha presentato la denuncia fornendo ai carabinieri tutti gli elementi utili alle indagini. «Quel giorno hanno iniziato piano piano a circondarmi - ha spiegato nella querela - poi hanno iniziato a offendermi, fino a quando mi hanno aggredito con calci e pugni... Io ho anche cercato di difendermi ma non ci riuscivo perché loro erano in tanti e mi picchiavano in maniera brutale». 
Secondo la ricostruzione, gli aggressori avrebbero colpito il ragazzo a turno, sia alla testa che nelle parti intime. Avrebbero anche utilizzato un posacenere in metallo che si trovava proprio lì accanto.

I VIDEO

Per fortuna il locale è dotato di un sistema di videosorveglianza con archiviazione delle immagini registrate. Così i militari hanno potuto acquisire i filmati dell’aggressione isolando i momenti utili all’identificazione dei responsabili. Si tratta di persone note alle forze dell’ordine, tre delle quali con precedenti di polizia e recidive specifiche. I carabinieri hanno mostrato i volti dei presunti responsabili che sono stati riconosciuti senza dubbi dalla vittima del pestaggio. 

Oltre che del reato di lesioni, il gruppo deve rispondere dell’aggravante “discriminatoria” prevista dall’articolo 604 ter del codice penale. Il reato prevede un inasprimento di pena anche nei casi in cui «l’azione risulta intenzionalmente diretta a rendere percepibile all’esterno e a suscitare in altri analogo sentimento di odio», come si legge in una sentenza della Cassazione del 2020 citata nell’ordinanza firmata dal giudice di Latina Giuseppe Molfese.

I PRECEDENTI

Nella provincia pontina sono avvenuti due casi simili negli ultimi mesi. All’inizio di settembre un giovane transgender di 17 anni, di Cisterna di Latina, aveva denunciato di essere stato aggredito e preso a sassate da due ragazzini a bordo di una minicar. Attraverso un post pubblicato su Instagram aveva anche mostrato la ferita riportata sul viso. A Sperlonga, invece, a Ferragosto, un uomo aveva aggredito due ragazze “responsabili” ai suoi occhi di passeggiare tenendosi per mano. L’uomo picchiò una delle due per poi fuggire.

© RIPRODUZIONE RISERVATA