Prof nel mirino dei bulli, spunta un nuovo caso nella stessa scuola. Il preside: «Andremo fino in fondo». I genitori difendono i figli

Prof nel mirino dei bulli, spunta un nuovo caso nella stessa scuola. Il preside: «Andremo fino in fondo». I genitori difendono i figli
Prof nel mirino dei bulli, spunta un nuovo caso nella stessa scuola. Il preside: «Andremo fino in fondo». I genitori difendono i figli
di Francesca Balestrieri e Marco Cusumano
4 Minuti di Lettura
Venerdì 20 Gennaio 2023, 12:49 - Ultimo aggiornamento: 6 Aprile, 16:43

Lo zaino usato per colpire una prof potrebbe non essere l'unico episodio di cyberbullismo avvenuto nella classe terza di una scuola superiore di Latina. Un'altra insegnante è finita nel mirino di alcuni alunni, stavolta non fisicamente, ma attraverso le parole: è stata presa in giro da uno studente mentre un altro riprendeva con il telefonino. Il video, come al solito, è poi finito sui social.

Prof nel mirino dei bulli, spunta un nuovo caso nella stessa scuola. Il preside: «Andremo fino in fondo». I genitori difendono i figli

I casi segnalati aumentano in maniera preoccupante, ma la scuola si muove altrettanto velocemente: «Quando avremo modo di visionare le immagini o i video di quanto accaduto, si potranno prendere provvedimenti disciplinari. Al momento queste evidenze non sono state consegnate alla scuola. Non c'è bisogno di dire che provvedimenti verranno presi, ma dobbiamo agire in maniera educativa e i tempi della scuola non sono veloci».

E' determinato a fare chiarezza il dirigente scolastico dell'istituto in cui si sono verificati gli episodi di cyberbullismo, almeno due ma potrebbero essere di più e soprattutto potrebbero interessare anche altre scuole.
Le difficoltà, per ricostruire i fatti, sono soprattutto di natura tecnica: i video pubblicati sulle storie di Instagram spariscono dopo 24 ore e per vederle bisogna seguire chi le pubblica.

Solo facendo screenshot o salvando i video è possibile conservarli. I ragazzi lo fanno spesso, ma per gli adulti che intendono verificare i contenuti che circolano non è così semplice. Alcuni genitori, per tentare di controllare i propri figli, creano profili falsi fingendosi adolescenti per seguire i profili più in voga, quelli che pubblicano storie a rischio bullismo.

Anche la Garante dell'infanzia e adolescenza del Lazio, Monica Sansoni sta seguendo la vicenda: «Credo che in questa fase sia fondamentale che i ragazzi comprendano che ogni azione ha una conseguenza. Significa che dietro alcuni comportamenti che a loro possono sembrare divertenti, in realtà c'è un reato. Purtroppo non sempre i ragazzi lo sanno perché ritengono che il virtuale non sia reale. Un ruolo importante dunque lo svolgono anche le famiglie che invece devono far capire la gravità di determinati atteggiamenti. Su questa vicenda ovviamente andremo a fondo facendo rete».
Il dirigente della scuola ha affrontato il primo caso (quello dello zaino che ha colpito la prof) convocando il consiglio di classe e probabilmente accadrà lo stesso con il secondo caso, ovvero il video in cui un alunno prende in giro un'altra prof: «Andremo fino in fondo e prenderemo ogni provvedimento disciplinare necessario. L'importante è capire con precisione cosa è accaduto e per questo c'è bisogno della collaborazione di tutti».

La difesa dei genitori: «Gesto non volontario»


Un clima pesante, scontri continui tra alunni e insegnanti, una in particolare. L'episodio di cyberbullismo segnalato in una scuola superiore di Latina è ancora tutto da chiarire, ma di certo pone l'attenzione sul tema fondamentale delle complesse dinamiche che si creano all'interno delle classi più vivaci, nell'epoca dei social e della condivisione immediata di video e immagini.

Alcuni dei genitori dei ragazzi che frequentano la classe sotto accusa per gli episodi di cyberbullismo intervengono a difesa dei propri figli. «E' vero che in classe ci sono degli alunni molto vivaci - spiega uno dei genitori - ed è anche vero che in passato ci sono stati degli episodi di bullismo anche nei confronti di alcuni compagni. Ma rispetto alla questione dello zaino contro la prof penso si sia trattato veramente di uno scontro involontario, abbiamo parlato a lungo di questo episodio, avvenuto un po' di tempo fa, ma non penso sia stato un gioco per colpire l'insegnante».

Una difesa d'ufficio dei propri figli? «Non sono quel tipo di padre - spiega un genitore - se mio figlio sbaglia sono anche molto duro con lui. Ma credo che ci siano stati pesanti contrasti con quella insegnante, anche lei ha usato dei modi forti contro i ragazzi, urlando molto in classe e usando parole pesanti. Dopo lepisodio la prof scrisse una lunga nota sul registro elettronico, raccontando di essere stata colpita con lo zaino, di essere caduta a terra. Una serie di accuse che ci sembravano veramente gravi e così abbiamo approfondito, parlando con i nostri figli. Ci siamo confrontati anche tra noi genitori e, alla fine, ci siamo convinti dell'inesistenza di un'aggressione volontaria, ma solo di un gesto assolutamente casuale. I ragazzi stavano per uscire dall'aula, ma invece di stare seduti si sono alzati e hanno iniziato a spingersi. Così uno di loro ha colpito accidentalmente la prof che li stava sgridando. Dopo la sua nota abbiamo anche scritto una lettera al preside che ha saputo gestire la delicata vicenda con attenzione».

Una versione completamente diversa da quella dell'insegnante.

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