La tangoterapia per la disabilità. «Balliamo per eliminare l'emarginazione sociale»

Spettacolo di tangoterapia con i ragazzi dell'associazione L'Oltre Tango
Spettacolo di tangoterapia con i ragazzi dell'associazione L'Oltre Tango
di Laura Alteri
3 Minuti di Lettura
Lunedì 5 Dicembre 2022, 15:09

La musica, i passi coordinati, ma soprattutto l’abbraccio avvolgente. Sono questi gli elementi fondamentali del tango argentino, che vengono utilizzati nella Tango terapia, metodo di cura riabilitativa psicoterapeutica, dall’approccio olistico. L’Aps Asd L’Oltre Tango ha studiato un metodo di Tangoterapia che lavora sul controllo dei movimenti fisici e sulla consapevolezza dell’individuo, applicato specificatamente alla disabilità. Dal 2015, l’associazione L’Oltre tango, attiva sul territorio di Latina, Fondi e Pomezia, lavora con persone affette da disabilità motoria e cognitiva. “Il nostro metodo L’Oltre Tango sfrutta le caratteristiche del tango argentino per migliorare i movimenti del corpo, aiutando i ragazzi a ritrovare sicurezza in sé stessi. Infatti la tangoterapia lavora sull’equilibrio e la stabilità del corpo e della mente”, spiega Silvia Campanelli, psicoterapeuta di Aprilia e tangoterapista, vicepresidentessa dell’associazione L’Oltre Tango. La concentrazione sui passi da memorizzare e la musica coinvolgente ci trasportano in un’esperienza non soltanto fisica, ma anche emotiva: mentre il nostro corpo si muove seguendo la musica, la psiche trova stabilità eliminando i fattori di stress. “I ragazzi che praticano tangoterapia cambiano radicalmente. Enzo è un ragazzo con sindrome dello spettro autistico, chiuso nei suoi automatismi: con la tangoterapia è riuscito a esternare le sue emozioni spontaneamente. Questi cambiamenti si riflettono anche nelle famiglie dei ragazzi”, spiega la dottoressa Campanelli. È l’abbraccio lo strumento cardine della tangoterapia. Attraverso l’abbraccio contenitivo si lavora sulla parte emotiva: il contatto fisico fa liberare l’ossitocina, migliorando l’umore. I due ballerini così uniti si sostengono a vicenda, si accompagnano, si guidano e creano una relazione personale con il proprio corpo e la mente e anche con l’altro. “Il nostro metodo riabilitativo consente, grazie all’attività di gruppo, di far emergere le potenzialità del singolo individuo.

La comunicazione non verbale del corpo è uno strumento terapeutico fondamentale: impariamo a gestire i nostri movimenti e al contempo a mettere in equilibrio i pensieri”, spiega la Campanelli.


L’Oltre Tango utilizza anche il metodo Trossero, che lavora invece sui disturbi psichici (depressione, ansia, problemi relazionali, attacchi di panico, insicurezza, problemi di coppia) e il metodo Riabilitango, che lavora invece sulle malattie neurologiche degenerative (Parkinson, Alzheimer, demenza senile, ma anche patologie cardiologiche e respiratorie, ictus, diabete). Il tango terapeutico previene anche le malattie degenerative legate alla vecchiaia, si lavora sull’equilibrio psico-fisico, sulla postura, diminuendo gli episodi di cadute e traumi perché si ha maggior controllo del proprio corpo. “Abbiamo lavorato con il centro anziani Bruschini di Cori, gestito dalla coop. Astrolabio Latina. Vorremmo far partire il progetto di tangoterapia anche ad Aprilia, ma stiamo cercando una sede”. La tangoterapia ha un ruolo importante anche in ambito sportivo: infatti alcuni ragazzi di L’Oltre Tango hanno gareggiato e vinto ai Campionati paralimpici Fida di danza sportiva. Inoltre i 35 ragazzi, di cui 6 in carrozzina, dell’associazione fanno anche teatro, recitando insieme a ballerini, cantanti e musicisti professionisti. “Il 17 febbraio 2023 porteremo in scena lo spettacolo inclusivo Tango Alieno al teatro Ghione di Roma”, racconta la Campanelli. La tangoterapia perciò è una disciplina completa, che consente alle persone di integrarsi, eliminando le barriere del pregiudizio e dell’emarginazione sociale. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA