Personale per la prevenzione Covid, il Movimento infermieri: «No a nuovi precari»

La protesta degli infermieri in Regione
La protesta degli infermieri in Regione
di Giovanni Del Giaccio
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Martedì 8 Settembre 2020, 07:30 - Ultimo aggiornamento: 09:42

«Rivendichiamo che le 500 unità di cui si parla debbano essere esclusivamente a tempo indeterminato dalla nostra graduatoria. Lo stesso dev’essere per i medici e per gli operatori socio-sanitari, perché il nostro interesse non è corporativo ma umano e sociale». Lo scrivono in un lungo documento gli idonei della graduatoria Sant’Andrea riuniti nel “Movimento permanente infermieri”.

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Il riferimento è all’ordinanza con la quale il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, ha disposto le “Ulteriori misure per la prevenzione e gestione dell’emergenza epidemiologica da Covid-2019. Individuazione di professionalità sanitarie per l’attuazione delle misure di prevenzione e controllo dell’infezione di virus Sars-CoV-2 nelle scuole e servizi educativi del Lazio».

Atto che prevede, fra l’altro, il reclutamento di 500 unità di personale sanitario tra infermieri, medici e assistenti sanitari, da destinare ai servizi di prevenzione. «In questo quadro, come purtroppo temevamo le aziende sanitarie stanno emanando bandi per reclutare il personale necessario per l’ennesima volta con contratti precari e libero professionali. Una scelta scellerata e sbagliata sotto diversi punti di vista. Innanzitutto, perché l’ordinanza della Regione prevede che tali liste siano disponibili entro il 30 settembre, ben 15 giorni dopo l’inizio delle lezioni, quando i casi potrebbero già essere scoppiati e con essi il caos che potrebbe scatenarsi. Sbagliata politicamente, perché non basta semplicemente inserire unità di personale sanitario, va ripristinato tutto un tessuto di sanità di territorio, di cui la scuola è parte, massacrato dalle gestioni commissariali della sanità».

Proprio «nell’ottica di potenziamento dei servizi territoriali» il movimento chiede a Zingaretti e all’assessore alla sanità Alessio D’Amato « di proseguire con gli indeterminati e bloccare i bandi che prevedono forme di contratto precario che in queste ore stanno uscendo,riproporre una formula simile, addirittura con partita Iva, significa non aver imparato niente da quanto successo». 

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