Coronavirus, chirurgia solo d'urgenza e più spazi a malattie infettive: così l'ospedale si riorganizza

Coronavirus, chirurgia solo d'urgenza e più spazi a malattie infettive: così l'ospedale si riorganizza
di Giovanni Del Giaccio
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Sabato 7 Marzo 2020, 09:45
Servono spazi di isolamento, stanze per affrontare l'emergenza e l'ospedale Santa Maria Goretti - il punto di riferimento per la sanità in provincia - cambia volto. L'intera struttura della Asl e del nosocomio sono impegnate, giorno e notte, nell'affrontare qualcosa che non si era mai visto.
L'attività chirurgica, per esempio, sarà ridotta all'osso affinché in caso di necessità possa essere utilizzata anche una sala operatoria per pazienti che dovessero riscontrare difficoltà respiratorie e avessero bisogno della rianimazione. Al tempo stesso - come stabilito dal presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti - le strutture private accreditate dovranno essere disponibili con i loro servizi in caso di necessità.
Resta aperta - come sempre - la sala operatoria delle urgenze 24 ore su 24. L'attività di pura elezione - interventi chirurgici programmati - già ridotta in attesa dell'avvio della sala ibrida, è di fatto bloccata. Ultimati gli interventi di chi è ricoverato, stop a nuovi pazienti. Si svogleranno operazioni solo indispensabili, come quelle per i tumori per intenderci. Al tempo stesso per recuperare personale è stato deciso di limitare l'attività libero professionale. Gli ambulatori che medici e infermieri svolgono - sempre in ospedale - ma privatamente a una cifra di poco superiore al ticket.
Se necessario, soprattutto per evitare l'affollamento, si procederà a ridurre anche la normale attività ambulatoriale se non strettamente indispensabile. Garantite, invece, le terapie somministrate ai pazienti oncologici e quelle comunque salva vita.
DA UN PIANO ALL'ALTRO
Con una serie di spostamenti e rispolverando qualche spazio dimenticato si stanno anche ricavando le stanze necessarie a malattie infettive. Serviranno per due scopi: il primo è quello di isolare, in attesa dell'arrivo dell'esito dei tamponi, i pazienti sospetti. Il secondo quello di ricoverare eventuali positivi al test che non presentano particolari problemi respiratori.
Per fare questo da ieri sono stati chiusi prima la neurologia e poi la geriatria, mentre saranno spostati dal piano terra gli ambulatori attualmente dedicati alla diabetologia e all'endocrinologia per ricavare altre stanze da destinare alle malattie infettive. L'attività proseguirà nei poliambulatori al piano seminterrato, ridistribuendo gli orari.
Una mole di lavoro non indifferente - legata alla riorganizzazione - che viene affrontata dal personale del Goretti e da quello delle società che svolgono servizio come ausiliari.
IL PRONTO SOCCORSO
Ancora casi alla tenda pre triage, ma per fortuna niente di particolarmente grave. I pazienti portati con sospetto coronavirus dalle ambulanze svolgono il percorso dedicato, poi avviene la sanificazione e solo dopo può accedere un'altra ambulanza o entrare chi viene accompagnato in auto da qualche familiare. Casi, questi, che sono sempre meno frequenti. Ieri sera erano in attesa appena 15 pazienti, 11 dei quali in codice verde. Sono i pochi che resistono al fascino di andare in ospedale quando non ce n'è realmente bisogno, anche ai tempi del Coronavirus.
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