Nuovo decreto, zona rossa: spesa, sport e false autocertificazioni: dalla multa alla denuncia, cosa si rischia se si violano i divieti

Nuovo decreto, zona rossa: spesa, sport e false autocertificazioni: dalla multa alla denuncia, cosa si rischia se si violano i divieti
Nuovo decreto, zona rossa: spesa, sport e false autocertificazioni: dalla multa alla denuncia, cosa si rischia se si violano i divieti
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Sabato 20 Marzo 2021, 09:35 - Ultimo aggiornamento: 16:05

Non si scherza con i divieti Covid. Dunque chi non rispetta la legge può essere multato o denunciato. La sanzione amministrativa va da un minimo di 400 a un massimo di 1.000 euro. Si parte dall'impiego della mascherina. Questa multe possono essere applicate in tutte le regioni a prescindere dalla zona di appartenenza. Quindi si può ricevere una multa se non si indossa la mascherina in strada, nei luoghi al chiuso diversi dalle abitazioni private. Il distanziamento va ugualmente rispettato e deve essere almeno un metro dagli altri.

Sport e spesa

Ovviamente con la zona rossa le forze dell'ordine hanno il potere di infliggere sanzioni più pesanti.

Chi pratica attività sportiva, corsa o passeggiate non vicino a casa e non la fa da solo può essere multato. Stesso concetto vale se ci si allena con una squadra non professionistica. Anche la spesa può divenire problematica e si rischia sempre una multa se si va accompagnati. La festa privata è vietata. Anche per le messe sono previste delle multe. Infatti le forze dell'ordine possono multare i fedeli che non rispettano le distanze entrando e uscendo dalla chiesa creando assembramento sul sagrato.  Se il negoziante non fa rispettare ai clienti i vari obblighi di distanza e di ingressi dilazionati potrà essere multato.

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Le autocertificazioni

Si va invece sul penale se una persona positiva al Covid, in quarantena o in isolamento, esce dall'abitazione. Si può incorrere in una sanzione penale con l'arresto da 3 a 18 mesi, oltre che in un'ammenda da 500 a 5.000 euro. Vi è l'obbligo di denuncia da parte delle forze dell'ordine. Allo stesso modo devono intervenire polizia, carabinieri e guardia di finanza se nell’autocertificazione per gli spostamenti consentiti solo per motivi di lavoro, salute e urgenza vengono riportare dichiarazioni false.

Perciò chi fornisce alle forze dell’ordine motivi fasulli sul proprio spostamento potrà incorrere nel delitto di falso in autocertificazione, punito con una pena nel massimo fino a 2 anni di reclusione. Invece in caso di spostamento non motivato, se fino al 24/03/2020 si poteva rischiare l’incriminazione per il reato di mancata ottemperanza a provvedimento amministrativo previsto dall’art. 650 c.p., a seguito del nuovo decreto legge potrà essere emessa una mera sanzione amministrativa da 400,00 sino a 3.000,00 euro. 

 

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