Alex Zanardi, l'analisi degli attimi prima dello schianto e dei video: domani sentito il superteste

Alex Zanardi
Alex Zanardi
di Alessia Marani
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Domenica 21 Giugno 2020, 00:32 - Ultimo aggiornamento: 17:03

dal nostro inviato 
SIENA L’Italia intera resta con il fiato sospeso per le sorti del campione azzurro Alex Zanardi ricoverato in gravissime condizioni all’ospedale di Siena dopo l’incidente di venerdì pomeriggio contro un camion sulla provinciale 146, tra Pienza e San Quirico d’Orcia. La Procura di Siena è al lavoro con i carabinieri per ricostruire quanto avvenuto esattamente in quegli attimi fatali e per capire come mai non vi sia stato un cordone a protezione del gruppetto che stava compiendo una tappa del tour “Obiettivo Tricolore”. Manifestazione che, secondo gli organizzatori, non sarebbe stata altro che una «passeggiata in bicicletta, anche con le bici speciali adattate per chi ha disabilità», una delle tante che si fanno ogni giorno tra amici in tutta Italia.

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L’evento, tuttavia, era pubblicizzato, con tanto di manifesti, e patrocinio di Federciclismo e Comitato paralimpico italiano, ad attendere i partecipanti felici di poter condividere un percorso insieme al campione paralimpico ex pilota di Formula 1, anche i sindaci delle cittadine coinvolte. Tant’è che resta tra Pienza e San Quirico d’Orcia vi era una staffetta dalla Municipale.

A titolo di “cortesia” da quanto si apprende, dal momento che nessuna autorizzazione preventiva era stata richiesta alla Questura di Siena. Un adempimento ritenuto affatto secondario per potere predisporre i servizi di sicurezza e viabilità ad hoc. Resta il fatto che, in questi giorni, per l’emergenza coronavirus, le gare sportive dei ciclisti non hanno ancora ricevuto il via libera dopo il lockdown. 

Domani mattina, intanto, gli inquirenti hanno convocato il testimone, un ciclista di Sinalunga, che era con il gruppetto di Zanardi, in tutto otto atleti, alcuni più distanziati tra loro, preceduto ancora più lontano da un “gruppone” di un’altra trentina di corridori, a cui la “scorta” della Polizia locale era rimasta più vicina. L’uomo ha raccontato di avere visto Zanardi girare delle immagini con il telefonino mentre era sulla handbike. La sua testimonianza, però, non era stata subito raccolta dagli inquirenti e per questo domattina sarà in caserma per dichiarare quanto visto. Dopodiché gli inquirenti hanno intenzione di tornare in giornata sul posto dell’incidente per una ricostruzione “in diretta”.

Un videomaker di Perugia, Alessandro Maestrini, ha ripreso l'incidente. «Zanardi non teneva il cellulare in mano al momento dello schianto», sostiene. «Dopo aver affrontato una salita pedalando con le mani - racconta -, al momento della discesa ha preso il telefonino e fatto alcune riprese a bassa velocità, poi lo ha riposto, lo ha messo via, e ha continuato la discesa fino al punto dell'incidente. Diverso tempo dopo l'impatto il cellulare squillava dal vano dell'handbike ed è stato preso dai carabinieri».

Sia cellulare che handbike sono stati sequestrati e a giorni verrà eseguita la perizia. Sarà quindi l’esame dei filmati rinvenuti all’interno del telefonino a chiarire il giallo.  Al momento, per l'incidente, è indagato per lesioni gravissime l'autista del camion, Marco C., 44 anni.



A quel punto si sarebbe sfilato il casco e il corpo dell’ex pilota, dove aver battuto con la testa in modo violento contro un triangolo metallico posto sul parafango, sarebbe volato a terra, battendo ancora il capo sull’asfalto. «Ho visto Alex planare sopra di me, schiantarsi sulla strada e poi atterrare fino a rotolare in una cunetta, sembrava come una lancia schizzata via dopo avere rimbalzato sull’oggetto colpito», ha raccontato il testimone di Sinalunga al gruppo di amici. Dopo avere trascorso una prima notte insonne, già oggi si recherà in caserma per rendere spontanee dichiarazioni.

I FRAME
Il cameraman segue il ciclista di Sinalunga su una bici tradizionale e Zanardi che è davanti a loro sulla handbike. Che il pilota potesse essere distratto appare già dalla prima curva, dolce, che degrada verso sinistra. L’obiettivo della videocamera inquadra chiaramente Alex che oltrepassa la linea di mezzeria, per poi riprendere il controllo delle manovelle e riaddrizzarsi. In quel momento il pilota non corre reali pericoli perché dall’altra parte non arriva nessuno.

Qualche secondo dopo, però, nella curva successiva che si snoda verso destra, accade l’irreparabile. Zanardi, questa volta, sembra “tagliare” la curva ancora più decisamente, ma sul lato opposto sopraggiunge il camion con rimorchio guidato da Marco C., 44 anni. Zanardi non riesce a riprendere il controllo, la handbike non ha servosterzo, una distrazione, un momento di “buio” possono essere fatali. 

Forse Alex prova a frenare, ma a quel punto la bici speciale, per l’attrito, sbanda paurosamente e finisce per schiantarsi sulla fiancata. Rimbalza, ma carambola con la testa sul pesante triangolo d’acciaio sopra il parafango. La scena è terribile. Il casco schizza via insanguinato. Il camion si ferma, l’autista è disperato. Secondo una prima ricostruzione degli investigatori il mezzo pesante procedeva correttamente nel suo senso di marcia e non andava a velocità sostenuta. 

Andava piano anche Alex Zanardi che seguiva l’auto di uno degli organizzatori che avrebbe detto di non viaggiare a più di 50 chilometri, quindi il campione azzurra marciava ancora più piano.

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