Scuole, Franceschini chiede rinvio apertura classi: tensione in Consiglio dei ministri

Luca Zaia: «Scuole superiori chiuse fino al 31 gennaio, non è prudente riaprile». Il Friuli si allinea
Luca Zaia: «Scuole superiori chiuse fino al 31 gennaio, non è prudente riaprile». Il Friuli si allinea
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Lunedì 4 Gennaio 2021, 12:57 - Ultimo aggiornamento: 5 Gennaio, 01:29

Le scuole riapriranno il 7 gennaio? Dario Franceschini, a quanto si apprende, ha posto in Consiglio dei ministri il tema del rinvio della riapertura delle scuole posto dal segretario Pd Nicola Zingaretti. Il capo delegazione Pd al governo avrebbe chiesto a nome dei Dem di prorogare la chiusura almeno al 15 gennaio (data di scadenza del decreto sul tavolo del Cdm). Franceschini avrebbe posto il tema come una questione politica.

Alta tensione in Cdm sulla riapertura delle scuole, prevista il 7 gennaio ma sulla quale il Pd ha chiesto un rinvio trovando Iv su posizioni opposte. «Per le Ministre di Iv il rinvio è segno di un »caos inaccettabile. Quello che manca per l'ennesima volta, avrebbero detto Bellanova e Bonetti secondo fonti IV, è«un'azione di governo del processo organizzativo e di concertazione con le regioni. Non si doveva arrivare a questo punto quando lo abbiamo detto da mesi che le scuole avrebbero riaperto a gennaio». Anche il M5S era entrato in Cdm con una posizione diversa da quella del Pd: quella di confermare l'apertura il 7 gennaio.

Da oggi risulta spaccato anche il fronte delle Regioni. Se Luca Zaia e Fedriga annunciano che in Veneto e Friuli la didattica resterà a distanza sino al 31 gennaio (in serata si sono aggiunte anche le Marche), Giani annuncia che in Toscana il 7 si rientrerà normalmente tra i banchi. E anche la Sicilia progetta la riapertura per il 7 o, al massimo, l'8. La Campania ha una posizione più sfumata con ritorno "graduale" dall'11. Giornata ancora difficile, quindi, sul fronte scuole. Questo è quanto è avvenuto oggi con le posizioni delle regioni coinvolte.

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Luca Zaia: scuole chiuse a gennaio. Covid, il governatore del Veneto Luca Zaia annuncia che «le scuole superiori resteranno chiuse fino al 31 gennaio in Veneto». Rallenta, dunque, ma non si arresta la crescita dei positivi al Covid in Veneto, toccando nelle ultime 24 ore le 1.686 unità. Cresce anche il numero dei morti, con 50 decessi nelle ultime 24 ore. Secondo il rapporto della Regione Veneto da inizio pandemia i positivi totali sono 266.946, mentre i morti 6.813. Il totale dei ricoverati è di 2.706 persone (+18) mentre nelle terapie intensive sono in cura 368 persone (+3).

«Le Regioni riflettano bene sulle conseguenze per studenti e famiglie. Il Governo ha mantenuto gli impegni, ognuno faccia la propria parte», è il pressante invito che arriva dalla ministra dell'Istruzione Lucia Azzolina.

Marche ferme sul 31 gennaio. La didattica a distanza proseguirà al 100% per le scuole secondarie di secondo grado, statali e paritarie, fino al 31 gennaio nelle Marche.

Lo ha deciso la Giunta regionale. che si è confrontata oggi pomeriggio sull'andamento epidemiologico e anche a seguito della concertazione avuta dall'assessore all'Istruzione Giorgia Latini con il mondo della scuola. Il presidente Francesco Acquaroli emanerà domani, martedì 5, un'ordinanza che formalizza la decisione, «assunta allo scopo di contrastare e contenere il diffondersi del virus e garantire il più possibile la salute e la sicurezza dei cittadini e la tenuta delle strutture ospedaliere»

Giani: in Toscana riapertura il 7 gennaio. in «Saremo minoritari ma siamo convinti che il rapporto con gli insegnanti e tra studenti sia essenziale, quindi, anche complice il fatto che con i dati ce lo possiamo permettere, in Toscana il 7 gennaio si riparte con le scuole secondarie superiori». Così il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani. In Toscana le scuole ripartiranno «secondo le indicazioni dell'ordinanza del ministro della Salute Speranza, ovvero al 50%» di didattica in presenza, «se poi i dati epidemiologici peggiorano si tornerà alla dad in modo esclusivo».

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Anche in Friuli scuole chiuse

Il presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, «ha immaginato un'ordinanza che sposti dopo il 31 gennaio il rientro in classe dei ragazzi delle secondarie di secondo grado». Lo ha annunciato l'assessore regionale all'Istruzione, Alessia Rosolen, durante una conferenza stampa. «Ovviamente - ha aggiunto - ci sono possibilità di intervenire da qui al 31 gennaio, a seconda di come la curva epidemiologica si modificherà nelle prossime settimane».

Scuole superiori chiuse fino al 31 gennaio

In Veneto prosegue la chiusura delle scuole superiori fino al 31 gennaio. Lo ha annunciato ai giornalisti il presidente della Regione Luca Zaia, che ha firmato un'ordinanza in questo senso. «Non ci sembra prudente - ha aggiunto Zaia - in una situazione epidemiologica in Italia riaprire le scuole. Questo è ciò che dobbiamo fare per il bene della comunità oggi».

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Fedriga: basta stop and go

«La scuola, e soprattuto la presenza, deve rappresentare una priorità, ma la priorità la si tutela se si comincia e si finisce l'anno scolastico in presenza, non se si fanno 'stop and gò continui». Lo ha detto il presidente del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, a Skytg24 parlando della decisione della regione di prorogare la didattica a distanza per le scuole superiori fino al 31 gennaio. In Fvg, ha assicurato Fedriga, «la scuola superiore riparte dal 7 gennaio a distanza; in presenza si ripartirà a febbraio, con il secondo quadrimestre, se non ci sono stravolgimenti della situazione pandemica». «Ho paura - ha poi aggiunto - che oggi la fretta non sia una buona consigliera. Aprendo il 7 gennaio per dopo dover chiudere dopo poche settimane, penso si rischi un fortissimo danno nell'organizzazione ma anche nella parte formativa dei ragazzi». Inoltre, ha aggiunto,«se il governo decide di rivedere i parametri per passare a zona arancione e rossa, abbassando le soglie, può succedere che il 7 e 8 gennaio tutte le scuole riaprono in presenza, ma se poi con il monitoraggio dell'Iss alcune regioni dovessero passare in zona arancione», le lezioni «dovrebbero tornare a distanza».

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In Sicilia in classe il 7 gennaio. In Sicilia la scuola si prepara per la riapertura il 7 o l'8 gennaio (le date stabilite nel calendario regionale a inizio anno), con le superiori eventualmente al 50% fino al 18 gennaio, quando, se la curva epidemiologica lo permetterà, la percentuale salirà al 75%. Lo dice l'assessore all'Istruzione della Regione siciliana, Roberto Lagalla, che conferma la decisione presa dalla giunta Musumeci il 31 dicembre. Sull'ordinanza firmata dal governatore del Veneto, Luca Zaia, che proroga la chiusura delle superiori al 31 gennaio, l'assessore afferma: «Comprendo le motivazioni di Zaia, in Veneto l'incidenza dei contagi è maggiore, con un Rt superiore».

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Vaccino, somministrato il 43,1% delle dosi in Veneto

Alle 12 di oggi in Veneto sono stati somministrati 16.748 vaccini, pari al 43,1% dei 38 mila in magazzino. Lo ha annunciato il presidente della Regione Luca Zaia. «Questo - ha commentato - sta a significare l'efficienza della nostra macchina. Facciamo vaccinazioni fino alle 22. Sperando che arrivino le 38 mila dosi settimanali, questa settimana ne somministriamo 70 mila», ha concluso.

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Cts, problema non è riaprire scuole ma mantenerle aperte

La questione non è riaprire le scuole ma verificare se ci sono le condizioni per poi mantenere questa decisione. Lo ha detto il segretario del Comitato tecnico scientifico, Fabio Ciciliano, in un'intervista a InBlu Radio, il network delle radio cattoliche della Cei. «La cosa più importante - ha sottolineato Ciciliano - non è tanto riaprire le scuole ma cercare di tenerle aperte. Rischiare di riaprire le scuole e doverle poi richiudere tra una decina di giorni o tra due settimane. È una cosa che il Paese non si può permettere perché sarebbe la testimonianza provata del fatto che i numeri stanno riaumentando».

Zaia: «Restrizioni rispettate ma risultati non ci sono»

«Abbiamo rispettato tutte le restrizioni ma i risultati non si vedono. Per cui qualche elemento che non ci torna c'è, non torna a noi, e non torna nel mondo scientifico». Lo ha affermato il presidente del Veneto, Luca Zaia, a proposito dell'andamento della pandemia. «Come Veneto - ha proseguito - la situazione è atipica, dopo 15 giorni di restrizioni, visto il bicchiere mezzo pieno le curve non crescono, ma come bicchiere mezzo vuoto non calano. Spero vivamente che ogni misura che venga adottata preveda qualsiasi forma di ristoro per le imprese. La pandemia ci sta mettendo in ginocchio, ne verremo fuori, ma la velocità di uscita sarà proporzionale al nostro impegno. Altrimenti il virus prenderà suoi tempi, perché noi glieli lasciamo», ha concluso.

 

Campania rientro graduale

Le scuole in Campania riapriranno lunedì 11 gennaio quando potranno tornare in classe gli alunni della scuola dell'infanzia e delle prime due classi della scuola primaria, esattamente com'era prima della chiusura per la pausa natalizia. È il frutto della riunione dell'Unità di Crisi della Regione che ha valutato i dati epidemiologici in relazione alla possibilità di un ritorno in presenza; ci sarà un'ordinanza entro domani. A partire dal 18 gennaio sarà valutata dal punto di vista epidemiologico generale, la possibilità del ritorno in presenza per l'intera scuola primaria e dal 25 gennaio, per la secondaria di primo e secondo grado

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