Vaccino, giovani spingono: dosi triple rispetto a 50-69enni. In 7 giorni 350 mila iniezioni a under 30

Vaccino, giovani spingono: dosi triple rispetto a 50-69enni. In 7 giorni 350 mila iniezioni a under 30
Vaccino, giovani spingono: dosi triple rispetto a 50-69enni. In 7 giorni 350 mila iniezioni a under 30
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Sabato 24 Luglio 2021, 19:24 - Ultimo aggiornamento: 25 Luglio, 00:12

Sono i giovani a spingere la campagna di vaccinazione: in attesa di affrontare, non prima della seconda metà di agosto, i nodi legati a trasporti, scuola e lavoro, e con la risalita delle terapie intensive - 17 ricoveri in più nelle ultime 24 ore a conferma che non si può abbassare la guardia - l'ultimo report del governo certifica una situazione che potrebbe essere ancora più evidente tra 7 giorni, quando sui dati si vedrà l'effetto del decreto che rende obbligatorio dal 6 agosto il green pass per poter accedere a tutta una serie di attività e servizi e introduce un'altra importante novità, attesa da milioni di italiani.

Dalle prossime ore si potrà infatti tornare a far visita ai propri familiari ricoverati in ospedale, cosa che era impossibile da oltre un anno: con il green pass sarà consentito l'accesso alle sale d'attesa dei pronto soccorso e dei reparti delle strutture ospedaliere. I numeri dicono che nell'ultima settimana sono stati vaccinati con la prima dose o la dose unica (perché hanno già avuto il Covid) quasi 350 mila under 30, 118 mila dei quali giovanissimi tra i 12 e i 19 anni: una crescita tripla rispetto a quella degli adulti tra i 50 e i 69 anni, fascia nella quale si sono vaccinati negli ultimi sette giorni con la prima o unica dose in 124 mila.

In particolare, nella fascia 12-19, per la quale è autorizzato solo Pfizer, sono 1.232.932 i ragazzi che hanno fatto la prima dose o la dose unica, 117.788 in più rispetto a 7 giorni prima.

Vaccino ai giovani, l'incremento

Tra coloro che hanno tra i 20 e i 29 anni - ai quali è stato somministrato Pfizer, Moderna e anche J&J - l'incremento nell'ultima settimana è invece di 231.180. Tra i 12 e i 29 anni, dunque, hanno fatto la prima o l'unica dose in 348.968. Numeri bassi, invece, tra i 50-69enni, classi di età nelle quali ci sono ancora quasi 3,8 milioni di cittadini che non hanno fatto neanche la prima dose e il cui recupero è tra le priorità del governo. Nell'ultima settimana i 50-59enni che hanno fatto la prima dose o la dose unica sono 78.236 mentre nella fascia 60-69 sono 45.652. In attesa di quantificare 'l'effetto Draghi' sulla campagna è dunque già evidente l'incremento tra i giovani e non è un caso che ora le regioni chiedano garanzie sulle forniture delle prossime settimane. Rassicurazioni arrivate già ieri dagli uffici del commissario per l'emergenza Francesco Figliuolo: ad agosto sono attese circa 15 milioni di dosi, nei frigoriferi ce ne sono ancora 4 milioni circa e si continua a viaggiare sulle 500 mila somministrazioni al giorno. E ai giovani il governo è andato incontro inserendo nel decreto un articolo con il quale si stanziano 45 milioni per garantire almeno fino al 30 settembre la possibilità di effettuare tamponi a prezzi 'popolari'.

Spetterà infatti a Figliuolo, d'intesa con il ministro della salute Roberto Speranza, definire un protocollo con le farmacie e le altre strutture sanitarie per assicurare «la somministrazione di test antigenici rapidi a prezzi contenuti» tenendo conto «in particolare dell'esigenza di agevolare ulteriormente i minori di età compresa tra i 12 e i 18 anni». Chiusa la partita sul green pass per i servizi non essenziali, si apre ora quella per le attività fondamenta: scuola, trasporti, lavoro. Non sarà però questa la settimana decisiva: il governo, spiegano fonti ministeriali, vuole attendere di vedere i numeri reali delle vaccinazioni nel momento in cui entrerà in vigore l'obbligo del green pass, l'andamento della curva epidemiologica e la portata dell'eventuale aumento delle ospedalizzazioni.

Certo è che, lo ha detto il premier Mario Draghi in conferenza stampa, si farà «tutto quello che deve essere fatto» per consentire la ripresa della scuola in presenza. L'obiettivo indicato da Figliuolo è di avere entro la prima decade di settembre il 60% dei ragazzi vaccinati. Inoltre, il commissario ha chiesto alle Regioni di avere entro il 20 agosto i numeri di coloro che non vogliono vaccinarsi o non possono farlo (ad oggi ce ne sono 222 mila). A quel punto si avrà una fotografia reale della situazione e si potrà decidere se introdurre o meno l'obbligo, anche se Matteo Salvini ha ribadito anche oggi la sua contrarietà. «Nessuno deve essere obbligato a vaccinarsi». Quanto ai trasporti, Il governo già voleva inserire l'obbligo del green pass per aerei, treni e navi a lunga percorrenza in questo decreto ma poi si è deciso di rinviare e dunque anche questo tema verrà affrontato non prima della seconda metà del mese, mentre sulla possibilità che il pass venga esteso anche ai trasporti pubblici pesano le enormi difficoltà per effettuare i controlli. Sul lavoro, dopo la richiesta di Confindustria di estendere il pass anche ai luoghi di lavoro e lo stop dei sindacati, sarà invece il ministro del Lavoro Andrea Orlando a gestire in prima persona la partita, a partire dagli incontri che ci saranno già la prossima settimana. «Sono questioni complesse - ha detto Draghi in conferenza stampa - da discutere con i sindacati».

 

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