Trieste, il mistero della morte di Liliana Resinovich: «Soffocata con un sacchetto»

Trieste, il mistero di Lilly: «Soffocata con un sacchetto»
Trieste, il mistero di Lilly: «Soffocata con un sacchetto»
di Giuseppe Scarpa
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Venerdì 7 Gennaio 2022, 07:25 - Ultimo aggiornamento: 8 Gennaio, 10:51

È morta soffocata. È questa l'ipotesi che il medico legale dovrà confermare. La testa di Liliana Resinovich era dentro una busta di plastica. Sul corpo nessun segno apparente di violenza, armi da taglio, fori di proiettile. Il corpo della donna, trovato mercoledì, era in due grossi sacchi, il capo in due più piccoli di plastica trasparente impiegati in cucina. Un elemento che potrebbe far pensare a una morte causata per asfissia. Sembrerebbe una seconda svolta (dopo il ritrovamento) nella vicenda della Resinovich, la 63enne pensionata triestina il cui cadavere è stato ritrovato in mezzo agli alberi in un parco della città, quello dell'ex ospedale psichiatrico di San Giovanni.

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IL PREFETTO
Sul fronte dell'inchiesta «è certo che Resinovich si sia allontanata a piedi, per questo mercoledì le attività di perlustrazione riguardavano la zona raggiungibile a piedi attorno alla sua abitazione». È una precisazione che ha fatto il prefetto di Trieste Annunziato Vardè, dopo aver avviato le ricerche della Resinovich, escludendo «elementi per dire che Liliana abbia preso un bus».

Una dichiarazione che smentisce l'affermazione del marito di Liliana, Sebastiano Visintin, il quale aveva reso noto che gli era stato riferito che le telecamere della Trieste Trasporti avrebbero inquadrato la donna il 14 dicembre.

La procura, intanto, invoca prudenza. «Ogni ipotesi rimane aperta, compresa quella del suicidio», ha ribadito il procuratore capo di Trieste, Antonio De Nicolo. Per il quale «occorre attendere l'autopsia» prima di formulare una precisa causa del decesso.

L'incarico che verrà conferito dovrebbe considerare, tra gli altri quesiti, da quanto tempo il corpo fosse nel boschetto. Anche su questo elemento ci sono più ipotesi. Il cadavere non mostrava le condizioni di un corpo fermo lì da una ventina di giorni, ma le fredde temperature registrate nei giorni scorsi potrebbero aver rallentato la decomposizione.

 

Intanto, non è stato ancora fatto il riconoscimento del cadavere, un momento dell'inchiesta legato alle posizioni dei protagonisti nelle stesse indagini. Tuttavia, sul fatto che si tratterebbe della pensionata di 63 anni scomparsa il 14 dicembre scorso, non ci sarebbero grandi dubbi. Tutto fa pensare a lei: un paio di occhiali che erano sul posto del ritrovamento e che corrisponderebbero a quelli «visti nelle foto»; le caratteristiche fisiche del cadavere, compatibili con quelle della donna scomparsa il 14 di dicembre.
La successiva tappa nella vicenda ci sarà oggi, quando si terrà un nuovo incontro in procura al quale parteciperanno inquirenti, Squadra mobile e medico legale, Fulvio Costantinides. Quest'ultimo al termine dovrebbe effettuare una seconda, più approfondita ispezione del cadavere. L'autopsia completa, invece, dovrebbe essere effettuata lunedì.

IL MARITO
Il marito  della Resinovich, ex fotografo con la passione dei viaggi in bicicletta, ha raccontato nei giorni scorsi ai cronisti di aver salutato la moglie l'ultima volta il 14 di dicembre. «Abbiamo fatto colazione - ha spiegato - poi lei ha messo su una lavatrice. Io sono uscito di casa alle 7.45 e lei si è affacciata dalla finestra mandandomi un bacio come fa sempre».

Liliana quella mattina avrebbe dovuto recarsi a casa di un suo amico di vecchia data, un'ottantaduenne che vive a Trieste, Claudio Sterpin. L'anziano ha spiegato di aver ricevuto una telefonata dalla donna alle 8.22. «Lilly mi ha chiamato per avvisarmi che sarebbe venuta da me un po' più tardi, attorno alle 10, doveva passare prima al negozio di WindTre (in centro città, ndr). Da qualche mese lei veniva da me per darmi una mano a stirare. Ci conosciamo da quarant'anni e siamo legati da un'amicizia affettuosa». Ma dopo quella telefonata, da quanto risulta Resinovich non è mai arrivata a casa dell'amico.

Il marito Visintin ha affermato che sua moglie non lo aveva messo al corrente di questa frequentazione. Parenti e amici riferiscono che Liliana aveva ormai intenzione di lasciare il coniuge e che meditava di trovarsi un'altra sistemazione. Ma lui ha smentito: «Io e lei andavamo d'accordo».

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