Assalto a treni, aerei e traghetti, l’Italia riparte, si torna in famiglia

Assalto a treni, aerei e traghetti, l Italia riparte, si torna in famiglia
Assalto a treni, aerei e traghetti, l’Italia riparte, si torna in famiglia
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Giovedì 4 Giugno 2020, 06:59 - Ultimo aggiornamento: 09:55

MILANO Il professionista in giacca e cravatta arriva da Livorno ma sembra sbarchi dalla luna: «Scusi, la mascherina è obbligatoria?», chiede al varco. Una famiglia con giganteschi bagagli torna a Lecce e la mamma non capisce proprio perché anche ai bambini venga misurata la temperatura: «Sono piccoli, che fastidio danno?».

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I viaggiatori circolano un po’ disorientati sotto la volta della stazione Centrale, saranno gli adesivi per terra che indicano i percorsi obbligati, sarà che dopo tre mesi di quarantena si è persa l’abitudine a prendere il treno. Di certo la voglia è tanta perché ieri, con la riapertura dei confini tra le regioni, c’è stata folla nelle stazioni, code per imbarcarsi ai traghetti, file in autostrada.

 

 


TUTTO ESAURITO
I passeggeri di Frecce e Intercity sono quasi triplicati in un giorno, da 8.000 a 22 mila, il numero di treni è salito da 58 a 128 e per Italo da 8 a 24 tratte quotidiane. Il Frecciarossa 9523 da Milano a Reggio Calabria delle nove e dieci del mattino registra il tutto esaurito, alla stessa ora il primo convoglio che collega Roma a Milano entra a Termini. È pieno, molti sono tornati per riabbracciare la famiglia o il fidanzato, qualcuno per una breve vacanza, altri fanno solo tappa per destinazioni più lontane: «Devo tornare a lavorare in Inghilterra - racconta Fabio - Sono partito stamattina in treno da Arezzo e ho il volo da Fiumicino. Sono un po’ triste, ma devo rientrare a Londra». Nessun posto libero sul Milano-Napoli arrivato alle 10,28, al netto delle restrizioni che limitano la capienza della metà. Per la maggior parte dei passeggeri è un ritorno a casa tra gli affetti più cari. È il caso di Elisabetta: «Lavoro a Roma e oggi rientro per riabbracciare i miei dopo tre mesi. Non vedevo l’ora. Appena è stato chiaro che si apriva allo spostamento tra regioni sono corsa a fare il biglietto. È davvero un’emozione. In treno eravamo distanziati e alla fine posso dire che il viaggio è anche più comodo». Tutti all’arrivo sono stati sottoposti al controllo della temperatura (nessun febbricitante segnalato), così come a Termini. La differenza tra regioni virtuose e quelle dove il Covid-19 è ancora una minaccia è rappresentata dal termoscanner: nel Lazio e in Campania misurazione della temperatura per chi scende dal treno, dall’aereo o dalla nave, a Milano ingresso libero. L’ordinanza firmata dal governatore Nicola Zingaretti prevede un’intensificazione dei controlli sul territorio, con misurazione della temperatura in entrata e in uscita.

CASCHI TERMOSCANNER
Ressa in treno e anche sui traghetti. Code davanti agli imbarcaderi già dalle prime corse dell’alba, con un traffico di passeggeri sullo Stretto in arrivo dalla Calabria e diretti in Sicilia, senza più l’obbligo di autocertificazione o quarantena per chi raggiunge l’Isola. Qualcuno ha scaricato la app “Sicilia sicura”, facoltativa, inserendo i dati sul proprio stato di salute, sugli spostamenti ed eventuali casi di Covid-19 in famiglia. In Sardegna, invece, più partenze che arrivi. Negli aeroporti di Alghero e Cagliari sbarcano i residenti bloccati dal lockdown, solo a Olbia si intravede qualche sparuto gruppo di turisti diretti nelle seconde case. Qualche difficoltà per scaricare il modulo sulle condizioni di salute richiesto dalla Regione, percorsi separati per viaggiatori e accompagnatori, disinfettante e adesivi per rispettare le distanze al check-in. L’aeroporto di Fiumicino si fa trovare pronto, con operatori dotati di “smart helmet”, termoscanner indossati come un casco per misurare a distanza la temperatura corporea. Una serie di misure in campo già da tempo sono ora state rese più severe: dall’obbligo di mascherine nei terminal e il distanziamento, ai totem digitali con le raccomandazioni anti-Covid. Tornano anche le file in autostrada, in Liguria a causa dei cantieri e a Messina in prossimità del porto, per l’imbarco verso la Sicilia. E al Brennero, come un miraggio, sono apparsi i primi turisti tedeschi diretti in Italia. Claudia Guasco

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