Terremoto in Umbria di 4.0, gente in strada ad Amatrice. Incubo sfollati: «Storia senza fine»

Terremoto in Umbria di 4.0, gente in strada ad Amatrice. Incubo sfollati: «Storia senza fine»
Terremoto in Umbria di 4.0, gente in strada ad Amatrice. Incubo sfollati: «Storia senza fine»
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Domenica 1 Settembre 2019, 02:27 - Ultimo aggiornamento: 13:07

Terremoto è tornato a far paura nell'area appenninica tra Umbria, Marche e Lazio devastata dal sisma di appena tre anni fa. Lo ha fatto nella notte con una scossa di magnitudo 4.0 (inizialmente l'Ingv lo aveva rilevato in 4.1) con epicentro a quattro chilometri da Norcia (Perugia), 13 da Arquata del Tronto (Ascoli Piceno) e 14 da Accumoli (Rieti) e profondità di soli otto chilometri. La scossa, secondo i testimoni, ha avuto una durata di 8-10 secondi. Il sisma è stato seguito da molte repliche meno intense. Allarme tra la popolazione in Umbria (in particolare nelle province di Perugia e Terni), Lazio e Abruzzo. Grande ansia soprattutto tra i turisti, non abituati a una serie così lunga di scosse: tra le 2.02, quando si è verificata la scossa più forte di 4.0, e le ore 4.28, nel sottosuolo della cittadina umbra la terra ha tremato ben 38 volte. Ma anche questa mattina la terra ha continuato a tremare, con scosse fino a 2.8 (alle 7.58) e 2.7 (alle 9.15): tra mezzanotte e mezzogiorno sono state registrate ben 84 scosse in un raggio di 10 chilometri da Norcia. Tra i centri più vicini all'epicentro anche Accumoli e Amatrice. Sui social network testimonianze di cittadini che hanno sentito la scossa sino a Pescara e Viterbo. Il sisma è stato avvertito debolmente anche nei quartieri settentrionali di Roma.

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Gente in strada. Nessun danno evidente segnalato ma in tanti sono scesi in strada, lasciando per qualche ora anche le casette fatte appositamente per resistere alla terra che trema. A Norcia i più spaventati sono stati coloro che avevano già fatto ritorno nelle abitazioni dopo il sisma del 2016 e chi alloggiava nelle poche strutture ricettive aperte. La gente è restata in piazza San Benedetto qualche ora.

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Il sisma è stato seguito dopo pochi minuti da tre repliche di magnitudo tra 2 e 3.2 e poi da tantissime meno intense (magnitudo tra 0.5 e 1.9). Il terremoto di Norcia era stato preceduto, poche ore prima, da tre scosse di magnitudo compresa tra 2.8 e 2 con epicentro invece vicino Trevi (Perugia). La terra da queste parti non smette mai di tremare, nell'ultimo anno (365 giorni) si sono registrate ben 1224 scosse con epicentro a Norcia (una media di 3,3 al giorno) ma mai così forti come quelle di stanotte: l'ultima di magnitudo superiore a 3.0 era stata registrata il 26 dicembre 2017 (3.1), mentre per trovare un terremoto di almeno 4.0 bisogna tornare indietro di quasi tre anni (esattamente al primo novembre 2016). Nell'ultima settimana nel Centro Italia (Abruzzo, Umbria, Lazio, Marche e Toscana) si sono registrate 360 scosse, di cui 28 uguali o superiori a 2.0 di magnitudo.
 



 
Gente in strada. Gente in strada ad Amatrice, Accumoli e Cittareale, alcuni dei comuni del Reatino colpiti dal sisma dell'agosto 2016, in seguito alla forte scossa di magnitudo 4.0 registrata a Norcia (Perugia) alle 2.02 di questa notte insieme ad alcune repliche. Al momento i Vigili del fuoco non segnalano danni nei comuni reatini già segnati dal sisma di tre anni fa.
 
 
Incubo sfollati. «Una storia senza fine, a livello psicologico queste scosse ci devastano»: è il commento di Gianni Coccia, agricoltore e animatore della comunità di Castelluccio di Norcia dopo il nuovo terremoto. «Eravamo da poco andati a dormire quando la terra ha di nuovo tremato - ha raccontato - e ti torna in mente tutto quello che hai vissuto in questi ultimi tre anni e ti chiedi: ma chi me lo fa fare di continuare a restare qui? La risposta la trovi nell'amore per la propria terra, ma non so quanto sia ancora giusto insistere».
Chi ha trascorso una notte difficile è anche Catia Ulivucci, commerciante nursina. «Anche se viviamo in una casetta prefabbricata e sicura - ha detto - la paura non ti abbandona mai in questi casi e poi pensi al tuo lavoro e al futuro e la preoccupazione ti assale». «Il mio pensiero è andato alla casa lesionata dai terremoti del 2016 ma ancora in piedi, come ho avvertito la scossa ho pensato se ancora fosse restata in piedi, fortunatamente lo è ancora», ha raccontato Giancarlo Rosati da dentro la sua casetta Sae.

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