Stefano Puzzer licenziato «per giusta causa» dall'Agenzia portuale di Trieste. Il No Green pass: «Mi batterò contro l'azienda»

«Non possono permettersi di portarmi via la casa. Sono un lavoratore portuale e prima o poi tornerò a fare il lavoratore portuale»

Il leader "No Green Pass" Puzzer licenziato dall'Agenzia portuale «per giusta causa»
Il leader "No Green Pass" Puzzer licenziato dall'Agenzia portuale «per giusta causa»
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Sabato 16 Aprile 2022, 12:29 - Ultimo aggiornamento: 17 Aprile, 08:08

Stefano Puzzer, il leader delle proteste al Porto di Trieste e successivamente in generale della contestazione al Green pass, è stato licenziato dall'Agenzia per il lavoro portuale, per «giusta causa». Lo ha reso noto lo stesso Puzzer in un video postato in Facebook annunciando che «mi batterò con tutte le forze contro la decisione dell'azienda», la Agenzia dei lavoratori portuali di Trieste.

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La protesta su Facebook

«Sono fiero – continua Puzzer – di essere stato coerente, di non essermi piegato e di aver detto il 15 ottobre che non sarei andato a lavorare fino a che gli altri colleghi non avrebbero potuto fare.

Non mi elevo a capo popolo e non giudico chi è tornato a lavorare».

«Mi batterò con tutte le mie forze contro la decisione dell’azienda - dice -. Non possono permettersi di portarmi via la casa. Sono un lavoratore portuale e prima o poi tornerò a fare il lavoratore portuale. La prima preoccupazione è stato come comunicarlo alla mia famiglia. Sapevo che era una cosa a cui sarei andato incontro. Sono orgoglioso di quello che ho fatto io, i miei colleghi, i cittadini di Trieste nelle varie aziende. Questa è una conseguenza del fatto che siamo puri, che crediamo nei nostri diritti e che non ci piegheremo mai a questo sistema marci. Non siamo ricattabili in nessuna maniera» conclude.

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