«Stato d’emergenza fino al 31 gennaio»
Il governo studia la mossa anti-contagio

Stato di emergenza, pressing Cts sul governo: indispensabile la proroga
Stato di emergenza, pressing Cts sul governo: indispensabile la proroga
di Francesco Malfetano
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Mercoledì 30 Settembre 2020, 22:58 - Ultimo aggiornamento: 1 Ottobre, 11:43

La proroga dello stato di emergenza in scadenza il prossimo 15 di ottobre continua a tenere banco. L’ufficialità non c’è ancora. Ma durante l’incontro tra il premier Giuseppe Conte e i capidelegazione subito dopo il Cdm nella tarda serata di ieri, si è parlato tra l’altro proprio della proroga dello stato di emergenza. E se finora si era parlato di una possibile proroga al 31 dicembre, nel corso della riunione si è ragionato sull’opportunità di andare oltre la fine dell’anno, visto che la fase di convivenza col virus è destinata a durare ancora a lungo: fino al 31 gennaio 2021. Una sensibilità, raccontano le stesse fonti, condivisa dalle forze di maggioranza.
 

Ipotesi stato di emergenza fino al 31 gennaio


Intanto dietro la maggioranza a premere c’è sempre il Comitato tecnico-scientifico che la reputa «indispensabile». 
Consapevoli che senza proroga dello stato d’emergenza anche il loro ruolo decadrebbe, i tecnici da giorni ribadiscono che «sarebbe una follia non prorogare almeno fino al 31 dicembre». Ma sono tranquilli, i segnali del governo di ieri sera sono inequivocabili: «Bisogna attendere e valutare, ma arriverà». Inoltre, come avvisa il capo del Cts Agostino Miozzo: «La decisione sarà presa sulla base dei dati ma c’è da aspettare soprattutto l’effetto della riapertura delle scuole». 

Nonostante i focolai siano sotto controllo, al pari dei numeri, il trend dei contagi in crescita sembrerebbe dare ragione al Comitato. «Vede - confida uno dei componenti del Cts - l’ultima proroga c’è stata a fine luglio quando la curva dei contagi era migliore di ora. Noi predichiamo prudenza e misure rigide da sempre. Per quale motivo adesso dovremmo pensarla diversamente?».

Una linea, questa del paragone tra la situazione attuale e quella estiva, che ha sposato anche il ministro Roberto Speranza. «Faremo una valutazione - ha dichiarato - e come sempre ci confronteremo con il Parlamento perché questo deve avvenire in una democrazia parlamentare come la nostra. Però io sono per mantenere ancora la linea della massima prudenza».
LE POSIZIONI
D’altronde che la linea governativa fosse quella che porta ad una proroga tout court dello status non è mai stato messo in dubbio. Allo studio, al limite, delle formule per ammorbidire l’opposizione che già prima della proroga del 29 luglio aveva fatto le barricate parlando di Parlamento esautorato delle proprie funzioni. Così sul tavolo sono finite l’ipotesi della proroga spezzatino, che punta a spacchettare singole ordinanze e provvedimenti per limitare le polemiche. In ogni caso si pensa di andare oltre l’inizio del 2021. Intanto, però, serve tempo al Commissario speciale per l’emergenza Domenico Arcuri per fare abbastanza acquisti di kit diagnostici (anche quelli rapidi, appena sdoganati proprio dal Cts) o di completare la partita relativa ai tanto discussi banchi scolastici monoposto.

LE IPOTESI
Al ministero della Salute si racconta di due anime piuttosto divise prima di ieri sera. Alla prudenza di Speranza fanno eco le posizioni di chi, ai vertici, sostiene che «le Regioni stanno già inasprendo le misure» (alludendo alla stretta entrata in vigore ieri in Campania e Sicilia). 
A frenare restava il viceministro Pierpaolo Sileri. «È chiaro che valuteremo anche l’andamento nei prossimi giorni dell’epidemia - ha però sottolineato - così come lo è che se dovessimo avere 4 volte i numeri di oggi, le cose potrebbero cambiare. Ma non è questo il caso, né credo avremo questo incremento in pochi giorni». Tutti però, ovviamente, si augurano che stavolta abbia ragione. Sempre nel corso della riunione a Palazzo Chigi di ieri sera il dem Dario Franceschini avrebbe sottolineato la necessità di spingere su Immuni, la app per la gestione del contact tracing nell’emergenza Covid. E così il Guardasigilli Alfonso Bonafede avrebbe lanciato un’idea: una maratona tv che inviti gli italiani a scaricare l’applicazione, spingendo l’acceleratore sui download. Una sorta di “Telethon” dedicata a Immuni, con tanto di contatore sullo schermo per visionare il numero di italiani che aderiscono all’iniziativa. 

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