Trieste, sparatoria Questura: due poliziotti uccisi da un domicano lì per controlli. Fermato anche il fratello

Trieste, sparatoria Questura: uccisi due poliziotti 30enni, feriti altri 3. Fermati due fratelli
Trieste, sparatoria Questura: uccisi due poliziotti 30enni, feriti altri 3. Fermati due fratelli
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Venerdì 4 Ottobre 2019, 17:32 - Ultimo aggiornamento: 5 Ottobre, 08:31

TRIESTE - Qualcuno dice sei, qualcun altro otto, altri parlano di poliziotti crivellati di proiettili. Pierluigi Rotta, agente scelto, di 34 anni, e Matteo De Menego, agente semplice, di 30 anni, sono morti uccisi dai proiettili delle pistole in uso proprio alla polizia, caduti nei corridoi della Questura di Trieste. A sparare è stata una delle due persone che gli stessi poliziotti avevano portato in Questura dopo un servizio avviato in seguito al furto di uno scooter. A compiere il furto stamani Alejandro Augusto Stephan Meran, di 29 anni, di nazionalità dominicana. Subito dopo il colpo si pente e chiama il fratello, Carlysle Stephan Meran, di 32 anni, il quale avverte la polizia. 

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Chi sono le vittime. Sono l'agente Pierlugi Rotta, 34 anni di Pozzuoli (Napoli), figlio di un poliziotto in pensione, e l'agente scelto Matteo De Menego, 31 anni di Velletri, le vittime della sparatoria avvenuta oggi pomeriggio all'interno della Questura di Trieste. Entrambi in servizio presso l'Upgsp sono morti dopo i tentativi disperati di rianimazione. Matteo Demenego aveva compiuto 31 anni domenica scorsa. Nato a Velletri e in servizio all'Ufficio Prevenzione Generale Soccorso Pubblico della Questura di Trieste, su facebook, tra le foto del Colosseo postava: «Un romano che lascia Roma non emigra, va a controllà le colonie». Sulla sua pagina facebook gli amici hanno iniziato a lasciare i primi messaggi di cordoglio. Matteo e il collega Pierluigi Rotta erano entrambi fidanzati.

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Chi sono gli aggressori. Lo straniero aggressore si identifica per Alejandro Augusto Stephan Meran, di 29 anni, dominicano, affetto da turbe psichiche, rimasto ferito non in modo grave. Il fratello bloccato nei sotterranei si chiama Carlysle Stephan Meran, 32enne anch’egli dominicano. Entrambi sono titolari di permesso di soggiorno per motivi di famiglia.
 

 


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La dinamica. Giungono sul posto una Volante con due agenti a bordo e un'auto della Squadra Mobile. I due fratelli salgono sulla prima vettura; l'altra li segue a distanza, un po' più indietro a causa del traffico. Un'operazione di routine, senza particolari difficoltà. I quattro a bordo della Volante entrano in Questura. E quel che segue sono fotogrammi di un film impazzito, una manciata di minuti che seminano il terrore e spezzano due vite. Alejandro, affetto da difficoltà psichiche, chiede di andare in bagno. Gli agenti lo accompagnano ma all'improvviso lui ingaggia una colluttazione: riesce a sfilare le pistole dalle fondine di due poliziotti e spara, probabilmente fino a scaricare completamente il caricatore di una Beretta, l'altra invece ha la sicura e non spara.

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Un'azione fulminea che non ha lasciato ai poliziotti la possibilità di difendersi. A terra restano due agenti, morti in un corridoio della Questura dove lavoravano. Mentre il fratello Carlysle fugge nei sotterranei della Questura, Alejandro Augusto tenta la fuga disperata: esce dalla Questura, ferisce un piantone, tenta di entrare in un'auto della stessa polizia. Ma fuori ci sono gli agenti della Mobile, che intanto era sopraggiunta, che sparano, lo feriscono e lo immobilizzano. In queste ore il pm di turno sta compiendo un sopralluogo e sta interrogando il fratello di Alejandro che terrorizzato si era nascosto. 

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Le squadre speciali, intanto, hanno compiuto una bonifica dei locali della Questura, a scanso di equivoci. La tranquilla Trieste è sconvolta. La città prima e la regione dopo si ferma: il sindaco Roberto Di Piazza dichiara il lutto cittadino, il Governatore Massimiliano Fedriga abbandona di corsa un convegno al quale stava partecipando a Udine per rientrare in città. La festa della Lega a Porcia (Pordenone), dove stasera era prevista la partecipazione di alcuni dei governatori protagonisti della riforma della legge elettorale, viene immediatamente cancellata. Pochi minuti dopo si apprende la notizia che a Trieste arriverà la ministra dell'Interno, Luciana Lamorgese, e il capo della Polizia, Franco Gabrielli. Interviene il procuratore capo di Trieste, Carlo Mastelloni, che esprime il proprio dolore e la vicinanza alle famiglie, così come aveva fatto in precedenza Fedriga.

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Poi fa sentire la sua voce il presidente Sergio Mattarella, che parla di «barbara uccisione», esprime «solidale vicinanza, rinnovando i sentimenti di considerazione e riconoscenza per il quotidiano impegno degli operatori della Polizia al servizio dei cittadini. Il presidente della Camera, Roberto Fico, tweetta: »Una terribile notizia da Trieste. Sono vicino alle famiglie dei due poliziotti rimasti uccisi. A loro e al capo della Polizia di Stato esprimo tutto il mio cordoglio.« »Questa tragedia ferisce lo Stato«, dice il presidente del Consiglio Giuseppe Conte esprimendo il suo cordoglio. I due poliziotti caduti in un pomeriggio di ordinaria follia sono giovanissimi. Pierluigi Rotta era originario di Pozzuoli (Napoli), figlio di un poliziotto, attualmente in pensione, che ha lavorato a Napoli. Matteo De Menego, anche lui giovanissimo. Dolore e sgomento dunque anche negli uffici della Questura di Napoli.

Si è concluso verso le 22.30 il vertice svoltosi nell'ufficio del Questore, Giuseppe Petronzi, al quale hanno partecipato il ministro dell'Interno Luciana Lamorgese, il capo della Polizia Franco Gabrielli, il Prefetto Valerio Valenti, il sindaco di Trieste Roberto Dipiazza, il presidente della Regione Massimiliano Fedriga e il Procuratore capo Carlo Mastelloni. I rappresentanti delle istituzioni sarebbero però ancora all'interno dell'edificio per, secondo quanto si apprende, attendere l'arrivo dei parenti di uno dei due agenti uccisi. Il sindaco Roberto Di Piazza è andato via un'ora fa circa. All'esterno, intanto, prosegue il lavoro della Polizia scientifica che sta effettuando i rilievi allo scopo di compiere una ricostruzione di quanto avvenuto nel pomeriggio il più minuziosa possibile. Domani i palazzi delle istituzioni saranno listati a lutto.

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