Il lavoro agile potrebbe proseguire anche dopo la fine dell'emergenza. Aziende e dipendenti si sono adattati allo smart working e adesso sarà difficile tornare indietro. Almeno è questo il punto di vista dell'Aidp, l'associazione dei direttori del personale. Un sondaggio all'interno della categoria ha dimostrato come il 68% del campione analizzato abbia dichiarato di confrontarsi ormai con una "nuova normalità", difficile da mettere da parte. Un buon 30% di loro farà nuovi interventi organizzativi, ispirati al lavoro da remoto e per il 58% si continuerà così anche l'anno prossimo.
Problemi con lo smart working? MementoPiù Business risponde
Un campione corrispondente al 70% delle aziende interrogate ritiene comunque che il lavoro agile sarà intervallato dalla presenza in azienda e non dovrebbe superare le tre giornate settimanali. Tanti i vantaggi riscontrati, senza dubbio il risparmio di tempo e i costi legati allo spostamento per i lavoratori (69%), oltre alla maggiore soddisfazione dei dipendenti. Infine, c'è anche un aumento della responsabilità individuale (46%). Nell'altro piatto della bilancia gli svantaggi: perdita delle relazioni sociali (62%), mancanza di separazione tra ambiente domestico e ambiente lavorativo (32%), rischio di un sovraccarico di lavoro (21%).
Secondo me comunque c'è un problema davvero grave nella polemica sullo #smartworking perché lo si sta pensando alla sua versione durante il #lockdown. Le persone adesso possono uscire, non devono stare obbligatoriamente chiuse in casa. Possono scegliere di lavorare in un
— Valentina Mulas (@valentina_mulas) September 23, 2020
Novità anche in relazione alla formazione a distanza, nettamente implementata durante la pandemia.