Scuola, Galli: «Un errore riaprire con i bambini non vaccinati»

Scuola, Galli: «Un errore riaprire con i bambini non vaccinati»
Scuola, Galli: «Un errore riaprire con i bambini non vaccinati»
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Giovedì 1 Aprile 2021, 15:16 - Ultimo aggiornamento: 16:21

«Nel momento in cui mandiamo a scuola bambini non vaccinati sembra difficile si possa arginare l'infezione. È profondamente sbagliato». Così Massimo Galli, direttore di malattie infettive dell'ospedale Sacco di Milano, sulla decisione del governo di tenere le scuole aperte anche in zona rossa

«Non è un caso che i francesi si siano pentiti e siano tornati indietro sulla scelta - continua Galli -. E non è casuale che gli inglesi abbiamo chiuso le scuole quando intensificavano i vaccini. È un errore e speriamo non abbia conseguenze troppo gravi perché si aprono delle falle che ritardano il processo di limitazione dell'infezione».

«Provvedimento senza criterio scientifico»

Le scuole resteranno aperte fino alla prima media. Anche in zona rossa. In zona arancione, scuola in presenza per tutti gli studenti fino alla terza media. Gli istituti superiori continueranno con la didattica a distanza al 50 per cento (ma fino al 75 per cento). «È un atteggiamento di guardia abbassata - sostiene Galli -. Io sono solidale con chi ha bambini ma che dire che questo sia un provvedimento preso con criterio scientifico, in un momento cruciale della pandemia come questo, sarebbe dire un assurdità. Il solito discorso di contrattazione con il virus è un atteggiamento di debolezza. Questo è un problema, e di errori questo governo, che ho salutato con favore quando si è insediato, ne ha già fatto diversi, e tutti per debolezza». A partire «dalla sospensione del vaccino AstraZeneca dopo lo stop tedesco. È opportuno almeno iniziare i programmi sperimentali di rilevazione del virus», come per esempio i test salivari a scuola: «In tutto il mondo ci si è attivati per capire se possono funzionare.

Ma - chiude Galli - dobbiamo tenere presente che le varianti come quella inglese, ora dominante, si trasmettono con grande efficienza tra bambini e adolescenti, quindi rimane un serbatoio importante».

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