Covid Subiaco, migliaia di fedeli al Santuario di Vallepietra: «Preghiamo Dio perché metta fine al virus»

Covid Subiaco, migliaia di fedeli al Santuario di Vallepietra: «Preghiamo Dio perché metta fine al virus»
Covid Subiaco, migliaia di fedeli al Santuario di Vallepietra: «Preghiamo Dio perché metta fine al virus»
di Antonio Scattoni
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Venerdì 23 Ottobre 2020, 10:32 - Ultimo aggiornamento: 11:49

L'epidemia risveglia la fede e la devozione. E' boom di fedeli per il Covid al Santuario della Trinità sul Monte Autore a Vallepietra vicino a Subiaco. Almeno 100 mila le presenze negli ultimi mesi. «Veniamo a pregare la Trinità – raccontano i pellegrini – perché metta fine al Covid e ci liberi da questa disgrazia che sta mettendo a dura prova anche la nostra fede religiosa». Le ansie e e le speranze dei fedeli vengono raccontate da Don Alberto Ponzi, rettore del Santuario incastonato sul massiccio del Monte Autore, a 1400 metri di altitudine sulla catena dei Simbruini. Il luogo religioso quest'anno ha aperto in ritardo: solitamente l'inizio dei pellegrinaggio era fissato al 1° maggio ma a causa il lockdown il via è stato posticipato al 15 giungo e ora la chiusura è fissata per il 2 novembre.

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«La gente è esausta e ha bisogno di un contatto con Dio - dice Don Alberto Ponzi - Il pellegrino che viene nel nostro Santuario in genere prega per qualcosa che ha ricevuto o chiede di ricevere.

Quello che più mi ha colpito sono stati i racconti della stragrande maggioranza di fedeli che ora vengono a pregare la Santissima Trinità per liberarci da questa epidemia del coronavirus. Molta gente aveva messo in dubbio la propria fede religiosa perché aveva subito la perdita di un famigliare senza poterlo nemmeno vedere. Qui ritrova conforto e convinzione». Tanti gruppi sono arrivati dall'Italia del Nord. Il Santuario, non lontano dalle sorgenti del Simbrivio, ha origini incerte. Secondo una leggenda fu fondato da due ravennati cristiani che si rifugiarono sul Monte Autore per sfuggire alle persecuzioni dell'imperatore Nerone.

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C’è chi arriva al Santuario scalzo fino alla chiesa per pregare davanti all’immagine della Trinità. Ma anche chi, per chiedere la fine della pandemia, ha camminato a piedi per oltre due ore sui sentieri della montagna di Vallepietra. «Una donna giovane, sui 35 anni – racconta Don Alberto – aveva perso il padre malato di Covid e non era riuscita a vederlo per dargli l’ultimo saluto. Una esperienza tremenda che gli aveva fatto venire meno la fede religiosa. Ha raggiunto il Santuario a piedi salendo da Vallepietra per i sentieri della montagna e ha ritrovato quella religiosità che aveva un po’ perso».

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Molti sono arrivati da una delle zone più colpite dalla prima ondata del Covid, cioè da Bergamo. «Sono venuti verso la fine di agosto – racconta il rettore – erano 80 persone, tutte residenti nella bergamasca e sono state a pregare qui per tre giorni». I bergamaschi dormivano in un paese vicino. Poi la mattina salivano in montagna alla Trinità e pregavano fino alla sera. «Avevano conosciuto questo luogo – dicono al Santuario – grazie ad un cittadino di Vallepietra che si era trasferito a Bergamo. Sono venuti proprio per pregare dopo la bruttissima esperienza di morte e sofferenza che hanno vissuto e rivolgevano preghiere alla Trinità affinché ci liberasse dal virus». Naturalmente il rettore Don Alberto ricorda che gli ingressi sono contingentati, tutti con la mascherina: «La domenica è il giorno di maggior afflusso - dice il sacerdote - C'era sempre la protezione civile della Misericordia di Trevi e il 2 novembre per la chiusura ci sarà una semplice messa e poi appuntamento il prossimo 1° maggio. Dio ci aiuterà».

 

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