Samantha Migliore, l'autopsia: «Tantissimo silicone nel sangue». Così il ritocco al seno l'ha uccisa

La donna di 35 anni è morta il 21 aprile a Maranello dopo un ritocco al seno fatto in casa da una falsa estetista

Samantha Migliore, l'autopsia: «Il silicone è finito nel sangue» così il ritocco al seno l'ha uccisa
Samantha Migliore, l'autopsia: «Il silicone è finito nel sangue» così il ritocco al seno l'ha uccisa
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Giovedì 28 Aprile 2022, 21:02 - Ultimo aggiornamento: 30 Aprile, 09:19

Una quantità esagerata di silicone è stata trovata nel sangue di Samantha Migliore, la donna di 35 anni morta a Maranello lo scorso 21 aprile, a seguito di un'iniezione al seno per fini estetici effettuata in casa da Pamela Andress, una donna che non aveva alcun titolo professionale per svolgere il delicato intervento. 

Secondo i nuovi dati emergenti dall'autopsia disposta dalla procura di Modena, quindi, la donna non sarebbe morta per shock anafilattico, come ipotizzato in un primo momento, ma perchè il silicone è stato iniettato direttamente in un vaso sanguigno, ostruendo un'arteria e causando la morte in pochi minuti.

Si tratta di dati preliminari che andranno confermati nel referto ufficiale che sarà disponibile tra 90 giorni.

Morte Samantha Migliore, indagata la falsa estetista 

L'indagata per la morte di Samantha è la Pamela Andress, 50enne trans brasiliana che ha effettuato l'iniezione e ha detto di avere eseguito anche in passato trattamenti simili su richiesta della 35enne, pur non essendo in possesso di alcun titolo professionale nell'ambito dell'estetica e lavorando come organizzatrice di eventi. A suo carico la procura ipotizza i reati di esercizio abusivo della professione, omissione di soccorso e morte in conseguenza di altro reato.

 

L'autopsia 

L'autopsia è stata eseguita alla medicina legale del Policlinico di Moda ed è durata circa cinque ore alla presenza del dottor Vincenzo Gatto, nominato dalla Procura di Modena, e del professor Arnaldo Migliorini, del San Raffaele di Milano, nominato dal marito della vittima. Secondo l'avvocato Daniele Pizzi, che rappresenta il marito della 35enne, i dati preliminari dell'autopsia accerterebbero la responsabilità dell'imputata: «Ritengo che con l'esame di oggi si sia accertata la responsabilità della morte».

Samantha è morta in casa tra le braccia del marito

Il marito di Samantha era presente al momento dell'iniezione e ha raccontato agli inquirenti di aver visto la moglie sentirsi male e di avergli portato acqua e zucchero: ma non c'era nulla da fare, la donna è morta in pochi minuti tra le sue braccia. Mentre chiamava i soccorsi, la falsa estetista che aveva appena praticato l'iniezione si è allontanata dalla casa. Il giorno dopo però si è presentata alla caserma dei carabinieri di Cento, in provincia di Ferrara, dicendo di aver saputo dal web che Samantha era morta. Sentita dai carabinieri, la donna sostiene di non essere scappata, ma di essersi allontanata dopo che l'ambulanza era arrivata.  «Il marito di Samantha - ha ripetuto l'avvocato Pizzi  - chiede giustizia e verità. Vuole capire cosa è successo a sua moglie e che questo venga sancito anche a livello giudiziario e procedurale».

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