We Will Rock You, Roma: il musical dei Queen sbarca al Brancaccio di Roma

We Will Rock You, Roma: il musical dei Queen sbarca al Brancaccio di Roma
We Will Rock You, Roma: il musical dei Queen sbarca al Brancaccio di Roma
di Emiliana Costa
2 Minuti di Lettura
Lunedì 27 Gennaio 2020, 08:40
We will rock you ovvero “noi vi scuoteremo”. È questo l’intento del musical-cult omaggio ai Queen, che torna al Teatro Brancaccio di Roma da domani 27 gennaio  a domenica 2 febbraio: scuotere le coscienze per tornare a una società in cui prevalga la condivisione sull’individualismo. Filo conduttore, neanche a dirlo, le magiche canzoni della band inglese. Che diventano parte integrante della storia, alla ricerca di Somebody to love. Lo spettacolo, prodotto da Claudio Trotta, è diretto da Michaela Berlini. Tra gli interpreti, Valentina Ferrari nel ruolo della perfida Killer Queen e Paolo Barillari (Kashoggi), il suo fedele servitore.
 
 

Michaela Berlini, di cosa parla lo show?
«È la storia d’amore di Galileo (Luca Marconi) e Scaramouche (Martha Rossi), ambientata in un futuro apocalittico, fra trecento anni, in cui un’unica multinazionale ha preso il controllo del pianeta e il genere umano è sempre più omologato e governato da algoritmi. I due protagonisti combattono l’isolamento sociale a colpi di rock, che diventa strumento di rinascita».

Quali sono le differenze con la prima stagione?
«Abbiamo approfondito argomenti legati all’attualità, dal bullismo ai cambiamenti climatici. Fino alla perdita dei rapporti sociali dovuti all’abuso dei social. Le canzoni dei Queen, suonate e interpretate dal vivo in lingua originale, fanno parte della narrazione».

Valentina Ferrari, chi è Killer Queen?
«È l’antagonista, la regina, il sistema. Controlla e gestisce le menti delle persone sotto il suo potere, coadiuvata dal perfido servitore Kashoggi (Paolo Barillari). Ma Killer Queen è anche una donna fragile, che ha scelto di scendere a compromessi con il sistema per acquisirne il potere». 

Com’è cantare i Queen?
«Una grande responsabilità. Sono sempre stata affascinata dalla voce di Freddie Mercury. Un mito. Il mio brano preferito è Innuendo, overture del nostro spettacolo».

Paolo Barillari, le piace fare il “cattivo”?
«Kashoggi è il classico servo del potere, tanto sadico con i sottoposti quanto mansueto con i potenti. Quasi schizofrenico, direi. Mi diverto a interpretarlo perché ha tante sfumature». 

Era già un fan dei Queen?
«Li seguo fin da bambino. Nel 2009 furono proprio Brian May e Roger Taylor a scegliermi per la prima versione del musical. La mia canzone preferita? Seven seas of rhye».
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