Violenza sulle donne: dati choc. Nel 2020 è boom di denunce

Violenza sulle donne: dati choc. Nel 2020 è boom di denunce
di Emilio Orlando
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Lunedì 23 Novembre 2020, 01:25 - Ultimo aggiornamento: 08:49

Numeri da capogiro: 1.500 donne hanno denunciato violenze in soli 10 mesi. Centocinquanta al mese. Cinque al giorno. Sono i numeri drammatici della violenza di genere nella Capitale, alla vigilia della giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. Statistiche impietose, rese ancor più raccapriccianti dalla pandemia che durante il lockdown ha fatto crescere ancora di più l’escalation di reati che riguardano la sfera dei maltrattamenti in famiglia ed ha triplicato in numero dei femminicidi. 
La Procura di Roma e le forze di polizia hanno messo in campo pool di magistrati e di investigatori per arginare e debellare definitivamente il fenomeno, ma nonostante gli sforzi e le campagne di sensibilizzazione, a lanciare un ulteriore allarme è il Consiglio Superiore della Magistratura. Secondo le rilevazioni statistiche del CSM infatti, solo il 10% delle vittime di reati di genere trova il coraggio o la forza di farlo. 
Dal centro storico alla periferia, passando per i quartieri residenziali di Talenti, del Torrino e di Roma Nord, sono sempre di più gli uomini che si sono insanguinati le mani picchiando le mogli, le compagne e le fidanzate. Non solo violenza fisica, ma in alcuni casi anche psicologica. Migliaia sono stati provvedimenti cautelari di allontanamento notificati dalla questura e dai carabinieri ai partner violenti nei primi mesi dell’anno. Nei centri antiviolenza del Comune sono state 758 le donne in carico alle strutture capitoline fino ad agosto scorso, contro le 351 del 2019. 
«L’aumento dei casi di violenza di genere o domestica - spiega il giudice Valerio de Gioia della prima sezione penale del tribunale di Roma specializzata nelle violenze - nonostante l’entrata in vigore del “Codice Rosso”, si spiega anche con le convivenze forzate imposte dalle misure finalizzate al contenimento del contagio da Coronavirus; tale condizione ha generato o alimentato tensioni talvolta sfociate in violenze anche psicologiche.

La presenza nelle abitazioni dei figli minori ha complicato la situazione: questi ultimi, sono diventati a loro volta vittime delle violenze - conclude de Gioia».

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