Giallo nel parco di Villa Torlonia: dal prato affiora una bomba pronta ad esplodere

Giallo a Villa Torlonia

Giallo nel parco di Villa Torlonia: dal prato affiora una bomba pronta ad esplodere
Giallo nel parco di Villa Torlonia: dal prato affiora una bomba pronta ad esplodere
di Emilio Orlando
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Giovedì 14 Ottobre 2021, 05:01 - Ultimo aggiornamento: 15 Ottobre, 12:34

Giallo nel parco pubblico di villa Torlonia, sulla Nomentana. Una bomba, in pessimo stato di conservazione ma pronta ad esplodere (risalente alla seconda guerra mondiale e utilizzata fino agli anni 80 dall'esercito) è affiorata su un prato dove è stata trovata da un passante.


L'ordigno a percussione, simile ad una granata nella forma ma con un involucro metallico, di marca Srmc (acronimo di Società Romana Costruzioni Meccaniche) modello 35, si trovava nell'area verde di via Siracusa, zona della villa frequentata quotidianamente da bambini, persone che praticano jogging e che portano i cani a spasso. L'intero perimetro dove è avvenuto il ritrovamento è stato recintato e messo in sicurezza dai poliziotti del commissariato Porta Pia che, insieme agli artificieri del nucleo antisabotaggio della questura, continueranno anche oggi le operazioni di bonifica per verificare l'eventuale presenza di altri residuati bellici nel giardino comunale del Nomentano.


Sembra per il momento esclusa l'ipotesi che la bomba possa essere stata lasciata volutamente in terra da qualcuno, come un avvertimento dopo gli scontri di sabato scorso.

A pochi metri da dove è stata fatta la preoccupante scoperta, si trova il bunker antiaereo costruito nel 1942 per proteggere Benito Mussolini, un anno prima del suo arresto, in quella che era la residenza privata di Villa Torlonia.


Secondo gli esperti, il tipo di ordigno scoperto nel parco, è una evoluzione della vecchia granata, utilizzato per tutta la durata del secondo conflitto mondiale, non più con l'esplosione a tempo ma con l'innesco che si attiva con l'impatto con il terreno. Durante la guerra, venivano modificate ed utilizzate come mine antiuomo per proteggere obiettivi sensibili, dove erano state disattivate le quattro sicure e per farle scoppiare bastava calpestarle.


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