Trastevere, i dipendenti di Borgo Ripa si incatenano contro la chiusura della struttura

Dipendenti si incatenano all'ingresso del locale
Dipendenti si incatenano all'ingresso del locale
di Jacopo G. Belviso
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Mercoledì 8 Agosto 2018, 21:23 - Ultimo aggiornamento: 22:47
Si sono incatenati all'ingresso principale, per protestare contro i sigilli apposti dal Comune la scorsa settimana. Una manifestazione che ha visto protagonisti i 52 dipendenti di Borgo Ripa, la struttura chiusa dalla Polizia Amministrativa del I Gruppo Trevi perché priva dei regolari titoli autorizzativi.

«Basta ingiustizie», recitava il cartello affisso sul cancello di ingresso, in Lungotevere in Ripa, mentre polizia e carabinieri presidiavano il posto. «Questa manifestazione, che ha visto la partecipazione di tutti i dipendenti di Borgo Ripa - spiega il responsabile della struttura, Marco Scaffardi - è stata organizzata dopo la decisione di far chiudere tutta quanta la residenza, poiché secondo il Suar (Sportello Unico per le Attività Ricettive, ndr) mancavano le carte per la somministrazione di cibo e bevande. Ma Borgo Ripa è attivo dal 23 maggio di quest’anno con tutte le autorizzazioni del caso che garantivano la prosecuzione dell’attività per tutta la stagione estiva. Perciò tutti noi riteniamo che la scelte di chiudere e di apporre i sigilli allo spazio sia completamente illegale e non giustificabile».
 
 


«Dopo la chiusura forzata - continua sempre Scaffardi - la proprietà di Borgo Ripa si è mobilitata immediatamente per fare chiarezza sull’accaduto, impugnando una legge (quella regionale del 14 agosto 2017) riguardante le dimore storiche e la possibilità di somministrare alimenti e bevande. Borgo Ripa è un luogo di interesse storico e artistico in cui si preservano quattromila anni di storia. Qui finisce la via Francigena, è stata la villa di Papa Innocenzo X, ed in questo luogo sono sono state trovate le spoglie di San Pietro, ancora in esposizione. Ma secondo il Dipartimento Turismo e Attività Ricettiva, che assieme al Suar ne ha richiesto la chiusura, tale legge è in contrasto con il regolamento regionale n.7 agosto 2015, in cui si prevede “la possibilità del servizio di ristorazione per i soli alloggiati". Dunque Borgo Ripa dovrebbe somministrare cibi e bevande alle sole persone alloggiate presso la struttura ricettiva. Eppure di casi simili ce ne sono: uno fra tutti quello del Castello di Santa Severa, che recentemente è divenuto una struttura ricettiva, un ostello nello specifico, ma che di certo continua a portare avanti la sua attività serale, proponendo aperitivi, musica e dopocena». «Noi non ci arrendiamo, i dipendenti resteranno qui fin quando non si risolverà il problema. Ed alla sindaca Raggi - conclude Scaffardi - chiediamo di prendere visione di questa legge, a cui noi ci appelliamo, e di rivedere la situazione di Borgo Ripa, poiché non si può privare Roma di uno spazio per cui sono stati investiti quasi sei milioni di euro. Non si può sottrarre alla collettività un patrimonio come Borgo Ripa».

La manifestazione si è svolta senza alcun problema di ordine pubblico. 
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