Una tendopoli a Valle Giulia: degrado e abbandono all’ombra della facoltà di Architettura

La tendopoli di Valle Giulia, nei pressi della Facoltà di Architettura
La tendopoli di Valle Giulia, nei pressi della Facoltà di Architettura
di Cristina Montagnaro
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Giovedì 25 Luglio 2019, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 10:17
Proprio davanti alla facoltà di Architettura, tra gli istituti di cultura, ambasciate e la Galleria d’Arte moderna, in via Antonio Gramsci, quadrilatero frequentato dai turisti e amato dai romani, lo spettacolo è indegno. Dove c’era un giardino c’è una foresta, con erba talmente alta che copre addirittura le panchine. E poi un tappeto di rifiuti ovunque, rami e tronchi di alberi non raccolti da molto tempo. Ma c’è di più: persino una tendopoli, con tanto di ombrelloni e sedie che ospita decine di sbandati.

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L’erba alta non fa riconoscere più la strada e a sottolineare il degrado ci sono le recensioni per lavori in corso strappate e gettate a terra, che rendono pericoloso il passaggio. Degli uomini del servizio giardini si sono perse le tracce. Risultato? Il giardino è completamente abbandonato. Più avanti la situazione non migliora: si trova una selva: foglie che trasformano la strada in un tappeto scivoloso, cestini di rifiuti stracolmi, buste di plastica per terra e passaggi laterali chiusi per il crollo degli alberi, i cui tronchi giacciono a terra da mesi e non sono mai stati levati. Proseguendo verso Piazzale Simon Bolivar tra l’erba c’è un cumulo di calcinacci abbandonati provenienti chissà da dove. 
A lanciare un grido d’allarme sono proprio i frequentatori dell’area verde, che raccontano: «Siamo venuti a fare una passeggiata per i musei e abbiamo trovato giardini impraticabili e pieni di rifiuti. Che brutta figura con i tanti turisti». E infatti la zona è molto centrale, villa Borghese è a due passi e più avanti si trovano la Galleria nazionale d’arte moderna, l’Istituto di cultura giapponese e diverse ambasciate. E poi sotto gli occhi di chi ogni giorno attraversa queste strade non può sfuggire tra gli alberi e l’erba alta persino una tenda blu da campeggio piantata da chissà quanto tempo. Un’area sporca, abbandonata, quasi fantasma.
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