Roma, tassista pusher e finto cliente arrestati dai carabinieri: colti in flagrante durante l'acquisto di cocaina

Roma, tassista pusher e finto cliente arrestati dai carabinieri: colti in flagrante durante l'acquisto di cocaina
Roma, tassista pusher e finto cliente arrestati dai carabinieri: colti in flagrante durante l'acquisto di cocaina
di Enrico Chillè
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Giovedì 2 Aprile 2020, 12:26
In piena emergenza coronavirus, aveva pensato di passare inosservato a bordo del suo taxi. Con l'auto utilizzata per lavoro, infatti, un tassista romano di 39 anni aveva deciso di vendere cocaina senza dare nell'occhio. Un'ingenuità, però, è costata cara a lui e ad un cliente, un 33enne che si era finto un normale passeggero.

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Il tassista, ieri pomeriggio, aveva fatto salire un 33enne a bordo del taxi, in cui è avvenuto lo scambio di droga e denaro. La scena non era sfuggita ad alcuni carabinieri della compagnia di Roma San Pietro, di pattuglia in via Romano Guerra, nella zona periferica della Massimina. Ciò che ha insospettito i militari è stato il comportamento del cliente: invece di sedersi sui sedili posteriori, come solitamente fanno tutti e in particolar modo in questo periodo per rispettare le distanze di sicurezza per l'emergenza coronavirus, il 33enne era salito sul sedile anteriore del passeggero.

A quel punto, i carabinieri sono intervenuti, cogliendo in flagrante i due nel momento dello scambio: il tassista, infatti, aveva appena ceduto quattro dosi di cocaina al suo cliente, in cambio di 200 euro. Il sospetto degli investigatori è che non potesse trattarsi solo di un'ingente scorta, ma di un probabile acquisto per una futura rivendita di dosi da parte del 33enne. I militari si sono poi recati nell'abitazione del tassista 39enne, dove la perquisizione ha consentito di rivenire e sequestrare altre 65 dosi di cocaina, materiale per la produzione ed il confezionamento, e circa 29mila euro in contanti.

Entrambi gli uomini fermati sono stati arrestati e denunciati, sia per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, sia per la violazione delle norme di quarantena per fronteggiare l'emergenza coronavirus.
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