Aveva conosciuto un ragazzo, turista a Roma come lei, e complice l'alcol era anche scattato un certo feeling. Alla fine, si erano ritirati in una stanza all'interno di un convitto gestito da suore, in zona Esquilino, ed è qui che è iniziato l'incubo per una turista norvegese ventenne. La ragazza, infatti, ha denunciato di essere stata stuprata da quel giovane e da un amico di lui.
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Roma, l'incubo della turista adescata e violentata
Tutto era iniziato quando la giovane ha conosciuto un altro turista e coetaneo, di nazionalità danese.
Turista violentata, fermati i responsabili
Subito dopo aver soccorso la ragazza, è scattata la caccia ai responsabili. Come scrivono Valeria Di Corrado e Alessia Marani per Il Messaggero, i poliziotti del commissariato Viminale li hanno trovati e fermati all'alba mentre, visibilmente alterati, stavano uscendo dall'ostello. Portati in commissariato, per la condalida dell'arresto, richiesta dal pm Delio Spagnuolo, si attendono le disposizioni dell'autorità giudiziaria. L'accusa è di violenza di gruppo, ma le indagini che dovranno ricostruire esattamente ciò che è accaduto sono appena iniziate.
Roma, le violenze sulle turiste in centro
Le insidie per le turiste a Roma riguardano anche gli stupri. A poca distanza dal luogo in cui è stata violentata la ventenne norvegese, nel 2017 una turista finlandese fu violentata da un cameriere bengalese in via Palestro. Nello stesso anno, una turista australiana fu agganciata da un romeno, con la scusa di indicarle la strada per tornare in hotel, e fu trascinata e violentata nella zona di Colle Oppio. Più recentemente, invece, una turista 30enne italiana fu salvata dai carabinieri da un tentativo di stupro nei pressi di via Marsala. E ancora, una giovane turista spagnola aveva salvato l'amica che viaggiava con lei e che era stata trascinata all'interno di una macchina da tre uomini a Testaccio.
Dal 2018 esiste un piano, stabilito in Prefettura dai vertici delle forze dell'ordine e dagli enti locali, che prevede l'installazione di più telecamere ad alta definizione in diverse zone di Roma. L'attuazione del piano, però, finora è andata parecchio a rilento e molte aree della Capitale restano scoperte. Non è un mistero neanche il contenuto dei vademecum che ambasciate e tour operator diffondono per i turisti, statunitensi e inglesi in primis: «Attenzione ai drink, non lasciate cibi e bevande incustoditi perché alcol e droghe rendono meno attenti e vigili e più facilmente aggredibili». Una raccomandazione indirizzata principalmente alle donne, ma non solo.